“Il Pd ha deciso da tempo di trasformare Prato in un laboratorio dell’integrazione forzata e cittadinanza facile, svendendo l’identità italiana in cambio di qualche voto in più e bypassando le regole”. E’ questo il duro attacco politico del consigliere leghista Claudiu Stanasel dopo l’incontro di domenica scorsa organizzato dal Pd per affrontare il tema della cittadinanza in vista del referendum del prossimo 8 e 9 giugno. “A questa eterna e folle lotta ideologica- prosegue il consigliere- ora aggiungono la proposta di gestione comunale dei permessi di soggiorno: una manovra irresponsabile e pericolosa che rischia di trasformare la macchina amministrativa in uno strumento di scambio elettorale”. Stanasel, che è l’unico consigliere di origini straniere a Prato, essendo nato in Romania, attacca il Pd di illudere generazioni di stranieri con cittadinanze onorarie che non hanno valore giuridico: “Questi atti simbolici non sono altro che una strumentalizzazione politica. La vera integrazione richiede un percorso serio, non dichiarazioni di facciata- prosegue Stanasel- il Pd propone un teatrino che crea confusione tra i giovani immigrati, mentre le vere necessità delle comunità straniere vengono ignorate”. Ma l’affronto di Stanasel è più profondo e si riferisce soprattutto alla proposta della gestione comunale delle pratiche dei permessi di soggiorno: “E’ un compito che spetta alle Questure, non ai Comuni. Questo è un atto grave che potrebbe aprire le porte a un meccanismo clientelare, dove si favorisce una integrazione disordinata e acritica solo per raccattare consenso elettorale” da qui l’invito alla sindaca di Prato Ilaria Bugetti a confrontarsi pubblicamente sul tema: “Se il sindaco crede davvero in quello che dice, sono pronto a confrontarmi. L’integrazione è un valore aggiunto, non un compromesso al ribasso”.
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