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Casa comunità di San Paolo, Cocci: “Taglio del nastro elettorale. Una vera presa in giro per i pratesi”


Il consigliere comunale, e candidato, di Fratelli d'Italia sottolinea come l'apertura del cantiere per realizzare l'opera fosse stata annunciata da Comune, Asl e Regione già per il maggio 2020. Blanca Aznarez, candidata per Targettopoli, rincara la dose: "Di questa struttura se ne parla da dieci anni. Prato prenda esempio da Bilbao"


Claudio Vannacci


“Una vera presa in giro per i pratesi”. Non usa la diplomazia il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, nonché ricandidato per un mandato bis sempre nelle liste di Fdi, Tommaso Cocci commentando la posa della prima pietra della Casa di Comunità a Prato avvenuta ieri. “Era il 28 ottobre del 2019 – aggiunge Cocci – quando dall’Asl Toscana Centro, dalla Regione e dall’amministrazione comunale di Prato veniva annunciata per maggio 2020 la partenza del cantiere per la realizzazione del nuovo distretto socio-sanitario di San Paolo. Una struttura che si rendeva necessaria dopo la chiusura del vecchio distretto decisa dallo stesso centrosinistra a livello regionale, senza però trovare un’adeguata alternativa per il territorio. Una storia che ha visto la mobilitazione del comitato di zona, con migliaia di firme raccolte, con tante promesse non mantenute negli anni, e che guarda caso trova completamento oggi in piena campagna elettorale. A pensar male si fa peccato, ma la posa della prima pietra del distretto a dieci giorni dal voto ha il sapore di una vera e propria presa in giro per i pratesi, di cui la città non sentiva proprio il bisogno”.

Al netto dei ritardi sulla partenza dei lavori, Cocci contesta anche le modalità di propaganda utilizzate in piena campagna elettorale. “Da anni sentiamo il Pd, il Comune e la Regione annunciare a breve la partenza dei lavori a San Paolo, salvo poi essere puntualmente smentiti dai fatti – afferma Cocci -. Ora, in prossimità del voto, si prova a mettere una toppa alle lacune di questo decennio, con una posa della prima pietra chiaramente elettorale. Lacune che hanno portato a carenza di servizi, ospedale e pronto soccorso inadeguati alle esigenze della città, e cure intermedie quasi assenti. Nonostante i tagli del nastro affrettati per cercare di nascondere tutti gli errori e le mancanze di questi anni sul territorio a livello di amministrazione locale e regionale, di cui la candidata Ilaria Bugetti è stata parte integrante da consigliera regionale, è sotto gli occhi di tutti la cattiva gestione organizzativa e infrastrutturale della sanità da parte del Pd. Una bocciatura totale pagata a caro prezzo dai pratesi e dai toscani, con un buco di mezzo miliardo di euro, coperto con gli aumenti dell’addizionale Irpef”.

Concetti simili vengono espressi anche da Blanca Aznarez, candidata al consiglio comunale per la lista “Targettopoli”. “Di questa struttura estremamente necessaria ma dalle vicende travagliate – dice – si parla dal 2014 e secondo quanto riportato allora dalla stampa locale, nel 2016 furono date rassicurazioni precise alla cittadinanza da parte del sindaco Biffoni sulla tempistica di realizzazione, con la presenza dei consiglieri regionali Bugetti e Ciolini. La struttura era inserita nel piano delle opere pubbliche del Comune per il 2017-2019 e in quella occasione Biffoni disse che il finanziamento c’era e di sicuro si sarebbe fatta entro il 2019, mentre si augurava di inaugurarla addirittura nel 2018. In questi giorni più o meno le stesse persone ed in particolare Biffoni e la consigliera regionale Bugetti hanno festeggiato con grande risonanza la posa della prima pietra del cantiere: sono passati otto anni dalle rassicurazioni e cinque da quando il sindaco si immaginava di poterla inaugurare”.
Aznarez fa poi un paragone con Bilbao, la città da cui proviene e che ha una storia molto simile a Prato: “Bilbao – dice – non ha mai avuto le straordinarie opere d’arte di Prato. Tuttavia si sono re-inventati uno bellissimo lungofiume e fra le altre cose la porta di ingresso della città è stata impreziosita con due affascinanti grattacieli progettati dall’architetto Isozaki la cui costruzione è iniziata nel 2004 e terminata nel 2008. La differenza è stridente: quattro anni per costruire due grattacieli e otto per arrivare alla posa di una prima pietra, peraltro a quindici giorni di distanza da una competizione elettorale”.

Edizioni locali: Prato

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(N° 4 del 14/02/2009)
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