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Alluvione, l’allarme dei commercialisti: “Inaccessibili i 100 milioni annunciati da Tajani”


Il contributo a fondo perduto è destinato alle aziende alluvionate con almeno il 3% di export ma ad oggi non ci sono nemmeno i moduli per chiederli. Già attivo invece il finanziamento a tassi agevolati. Il Pd fa approvare alla camera odg per chiedere sospensione dei tributi


Redazione


Dovevano essere dati per la fine di novembre alle aziende alluvionate con almeno il 3% di fatturato in export, i 100 milioni di euro a fondo perduto annunciati dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in visita a Prato appena quattro giorni dopo il disastro che ha colpito il territorio. Invece non ci sono neanche i moduli per formalizzare la richiesta. La misura al momento, è quindi inaccessibile. D'altronde nelle zone alluvionate dell'Emilia Romagna stanno aspettando che diventi realtà da sei mesi. E' invece già attiva la seconda misura presentata a Prato da Tajani, quella dei 200 milioni a tasso agevolato. La circostanza è riportata dal presidente dell'ordine dei commercialisti di Prato, Filippo Ravone: “La misura più richiesta dalle aziende alluvionate è ovviamente quella dei 100milioni a fondo perduto ma al momento è impossibile accedervi. – afferma Ravone – Ci è stato assicurato che a breve saranno pubblicati i moduli ma anche se questo succedesse domani, ci vuole tempo per preparare i documenti richiesti, inviare il tutto e aspettare la risposta del ministero. Sicuramente la promessa che è stata fatta alle imprese di liquidare gli aiuti entro il mese di novembre non potrà essere rispettata. Qualcuno ha quindi deciso di accedere al prestito agevolato ma è un'altra cosa perché appunto, si tratta di restituire, seppur a condizioni vantaggiose, ciò che viene anticipato”.
Le 4.400 imprese alluvionate, di cui la metà pratesi, non potranno sperare che le boccate d'ossigeno arrivino dal fronte fiscale e contributivo perché al momento non ci sono certezze sulle richieste di sospensione delle imposte e degli adempimenti previsti entro il 30 novembre. Con una piccola eccezione: “Sembra, ma non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali in questo senso, che sia in arrivo una mini remissione in termini. – spiega Ravone – Significa che chi non ha pagato le imposte previste entro il 16 novembre, potrà farlo entro il 20 dicembre senza sanzioni. La definisco mini perché ci aspettavano uno slittamento temporale più ampio. Dal 16 novembre al 20 dicembre cambia poco. Ecco perché nel dubbio molti hanno preferito pagare entro la scadenza”.
Come è noto, sono invece già disponibili i moduli per ottenere i rimborsi nazionali che ammontano a 5mila euro a famiglia e 20 mila euro a impresa. Sui tempi di liquidazione invece non ci sono certezze. Così come non si hanno notizie chiare sulle misure che saranno adottate per aiutare le imprese nella gestione della forza lavoro in questo periodo di incertezza produttiva. Sarà attivata la cassa integrazione o la decontribuzione? Nessuna indicazione arriva al momento dal governo e quindi dall'Inps.
Le imprese potranno consolarsi con l'ordine del giorno presentato dai parlamentari toscani del Partito Democratico, con in testa il segretario regionale Emiliano Fossi e il rappresentante del collegio, Marco Furfaro, che impegna il governo ad inserire nel primo provvedimento utile la sospensione dei termini contributivi e fiscali. "Il governo – afferma l'onorevole Furfaro in una nota – aveva dato un parere contrario all'ordine del giorno, chiedendo di riformularlo. Ci siamo naturalmente opposti, gli alluvionati hanno bisogno qui ed ora di aiuti. Ci è spiaciuto molto sentire gli interventi dei parlamentari del territorio, gli onorevoli Donzelli e La Porta, contro l'ordine del giorno e spiegarci che non c'erano i soldi, che non si poteva votare un impegno per il governo ad aiutare le persone e le aziende colpite. Incredibile che non battano ciglio quando il governo stanzia soldi per fare i condoni a favore degli evasori mentre si erigono a ragionieri dell'austerity quando si tratta di aiutare le persone alluvionate”. Si aggiunge l'attacco del segretario provinciale Marco Biagioni: “Ai rappresentanti del centrodestra torno a rivolgere un appello: lavorate per Prato e non come avvocati d'ufficio del governo Meloni".
A breve giro di posta la replica dell'onorevole La Porta: "L’Onorevole Furfaro, evidentemente, non sente bene o, più verosimilmente, ha difficoltà nell’ascoltare le nostre parole. Oltre a voler ancora provare a speculare con odg strumentali sulle spalle di cittadini e aziende alluvionate. Quello che abbiamo detto oggi in aula, è che la Regione Toscana deve correttamente e con precisione perimetrare zone e aziende colpite, operazione che, fino ad oggi, non ha fatto. Fino ad allora non potremo spendere soldi a caso. Ricordo, peraltro, al Segretario del Pd Biagioni, che i denari che si spendono sono quelli nelle tasche anche dei cittadini pratesi; ‘dettaglio’, quest’ultimo, che impone un lavoro serio e rigoroso. Il Governo è al lavoro sulle scadenze e c’è, nei fatti: e l’ultima, solo in ordine di tempo, dimostrazione di questo, è l’intervento, annunciato oggi dal presidente Meloni, di 1 miliardo e ottocento milioni di euro nell’ambito della revisione del Pnrr. Forse, il Pd, non ha ascoltato neppure questo, oggi”.

(e.b.)
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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