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Sono segnali positivi, anche se tutti da valutare nella loro effettiva consistenza, quelli che sono emersi ieri dall’incontro di Confindustria e delle altre categorie economiche col Ministro Tremonti e l’Abi. Va nella giusta direzione lo sgravio del 3% sull’Ires per l’aumento di capitale sociale fino a 500.000 euro delle piccole e medie imprese, anche se, ragionando in termini realistici, l’impatto sul nostro distretto sarà necessariamente contenuto. Gli utili infatti sono generalmente merce rara e, di conseguenza, non sono in molti a dover pagare l’Ires. Oltretutto non vi sono ancora certezze sulle modalità di applicazione dello sgravio e della sua riportabilità anche per esercizi futuri: avere le idee più chiare su questi punti farà la differenza fra una lettura molto positiva del provvedimento o una valutazione ben più cauta. Acquisiremo nei prossimi giorni tutti gli aggiornamenti possibili così da farci una nostra opinione sul tema e da metterne al corrente soci ed opinione pubblica.Intanto è in atto un’altra partita, di potenziale maggiore rilevanza per il distretto: quella sulla moratoria sui debiti verso le banche. La prossima settimana dovrebbe esserci una prima riunione a livello nazionale per capire cosa potrà essere fatto. Si ipotizza una misura della durata di un anno che dovrebbe riguardare leasing e mutui, e forse anche lo scoperto sui conti correnti e lo smobilizzo fatture. L’Abi ha già posto le sue condizioni: moratoria solo sul capitale ma non sugli interessi, oltre che misure compensative per le banche sul fronte della deducibilità fiscale. Se effettivamente le imprese riuscissero ad ottenere qualcosa di significativo sarebbe molto importante ai fini del problema fondamentale del trattenimento della liquidità. Il tema è sul tavolo e non resta che aspettare: però non troppo, perché molte aziende hanno l’acqua alla gola.
Riccardo Marini
Presidente Unione Industriale Pratese
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