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E’ quasi un paradosso che, mentre si inaugurava in pompa magna – dopo infiniti rinvii – la galleria della Madonna della Tosse, molto più a nord abbia ceduto il muraglione che ha fatto franare la strada tra Vernio e Montepiano, e che da anni era in precarie condizioni di stabilità. Ancora prima che la Provincia di Prato prendesse in carico la manutenzione della Statale 325, erano stati fatti piccoli interventi per tamponare la situazione, ma non si è poi mai messo in atto il progetto di ripristino completo del tratto con la realizzazione, soprattutto, di drenaggi per arginare le infiltrazioni d’acqua, che hanno costituito la causa principale del disastro. Gli scavi per la metanizzazione di due anni fa hanno aggravato ulteriormente la situazione, con il risultato che Montepiano – un tempo perla turistica del territorio pratese – è ora isolata, e rischia di rimanerlo per 6-7 mesi, il tempo necessario per rendere di nuovo agibile la 325. Ci sono comunque alcune cose che possono essere fatte subito: 1) asfaltare la strada alternativa del Gallo; 2) ripristinare il percorso alternativo dell’Alpe di Cavarzano; 3) mettere in maggior sicurezza la strada provinciale di Mangona , in parte di Prato ed in parte di Firenze, da Montepiano a Barberino , attualmente l’unica percorribile in modo idoneo; 4) istituire immediatamente a Montepiano una postazione del 118 con medico a bordo, visto che l’unico primo soccorso vicino è la Casa di Cura di Castiglione dei Pepoli e che gli ospedali distano almeno 50 chilometri. E’ infine assolutamente necessario che la Provincia commissioni uno studio sulla situazione morfologica e idraulica di tutto il percorso della 325, cercando di spendere meglio soldi finora investiti in opere assolutamente marginali o ininfluenti per il miglioramento della sicurezza e della viabilità.
Riccardo Mazzoni (coordinatore provinciale Pdl)Erica Mazzetti (capogruppo Pdl Comune di Vernio)
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