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L’onorevole Giacomelli ha invitato Comune e Provincia a trovare un accordo, sui temi dell’energia (termovalorizzatore) e delle aziende partecipate. Il richiamo è giusto, sebbene sia necessario chiarire su che cosa e con chi cercare questa unità. Le prime reazioni lasciano spazio solo a un accordicchio, limitato a pochi interventi o ad alcune nomine. Sarebbe il peggior regalo di Natale a una città che reclama lo sforzo unitario di Comune, Provincia, Regione e Governo. Un accordo vero deve partire dalla situazione drammatica che vede famiglie stremate, terzisti prossimi alla chiusura, aziende industriali prive di ordini e un elevatissimo tasso di cassintegrazione, mobilità, precariato e disoccupazione con persone che, se ritrovano lavoro, non lo trovano alle precedenti condizioni di reddito. Chiamare all’unità significa allora pretendere insieme, dal Governo, quelle risposte che finora sono mancate, come testimonia la lunga serie di no alle proposte presentate dall’onorevole Lulli. Non si capisce la ragione per cui un esecutivo che si muove per 1.500 lavoratori della Fiat non possa muoversi per 10.000 lavoratori pratesi ai quali si sommano artigiani e commercianti in grave difficoltà.Serve un accordo sulle risposte a cominciare dagli ammortizzatori sociali, per procedere subito con progetti strategici fra i quali, come dimostra l’iniziativa privata della Coop Macrolotto 2, rientra la grande partita dei tetti fotovoltaici. Abbiamo milioni di metri quadrati di coperture industriali che possono, oltre che produrre energia, riqualificare e rendere appetibili stabilimenti oggi destinati a produzioni a basso costo che generano situazioni di degrado e di illegalità. Proprio in ragione del minor costo dell’elettricità che un affittuario o un acquirente troverebbe sotto i tetti pratesi, gli edifici industriali dei macrolotti potrebbero divenire interessanti per aziende provenienti da fuori Prato e capaci di portare nuova e buona occupazione. Un intervento massiccio porterebbe tra l’altro lavoro per artigiani, muratori, elettricisti, installatori.Ma Prato non può pensare di procedere in solitudine all’interno dell’area metropolitana. Unità d’azione da ricercare sulle infrastrutture, mentre su ospedale, l’ex Banci, Macrolotto 0 la maggioranza in Comune deve esprimersi in maniera chiara ed essere disponibile al dialogo. In tal senso, l’accordo da cercare in primo luogo un accordo politico, alla luce del sole. Ribadisco la mia contrarietà ad accordi di non belligerenza, perché anche sull’ordinario è preferibile il confronto e, sullo straordinario, occorre un sia pur breve momento di discussione, anche tesa, per mettere a fuoco le idee. Ne abbiamo presentate in campagna elettorale e ne presentiamo, pur tra l’insofferenza della maggioranza, in consiglio comunale. Chiudo dando un consiglio a tutti: trascorrete una mattinata al centro per l’impiego e avrete le idee più chiare su quali sono gli accordi dei quali ha bisogno la città.
Massimo Carlesi
capogruppo Pd in Comune
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