C’era molta attesa nel mondo imprenditoriale e istituzionale pratese per l’incontro fissato oggi 18 settembre a Roma sulla crisi del settore moda. E proprio per questo ha lasciato l’amaro in bocca sapere dell’assenza della ministra Calderone al vertice con le Regioni, a cui il distretto tessile era presente con specifiche richieste attraverso l’assessora toscana Alessandra Nardini. Per di più, secondo quanto emerso da Roma, alla richiesta di risposte concrete per aiutare le imprese in questo periodo difficile di calo degli ordini, la risposta sarebbe stata una semplice dichiarazione d’intenti, anche se con un’apertura importante sulla possibilità di allargare gli ammortizzatori sociali anche alle micro imprese, un tema questo molto sentito nel distretto.
“Dalla politica e dal governo ci aspettiamo una maggiore attenzione e una maggiore consapevolezza della situazione perché si tratta di un settore fondamentale per lo sviluppo del territorio e di tutta la regione. – afferma l’assessora alle attività produttive, Benedetta Squittieri che ha coordinato il tavolo del distretto da cui è uscito il documento unitario con le richieste consegnato a Nardini – Chiediamo poi più certezze sui tempi di erogazione di queste misure straordinarie di ammortizzatori sociali. Non molleremo, continueremo a fare pressione sul governo affinché ci sia una risposta immediata. Ringraziamo la Regione e l’assessora Nardini per essersi messi subito a disposizione per questo lavoro di rappresentanza delle criticità e delle richieste delle aree di crisi”.
Prato quindi continuerà a chiedere un’immediata risposta dal governo per le sue imprese e i suoi lavoratori. Lo farà coinvolgendo anche i parlamentari del territorio: “Voglio incontrarli il prima possibile tutti insieme, senza distinzione di colore politico – dice la sindaca Bugetti -. Dobbiamo essere uniti nel convincere il governo ad accogliere le richieste di aiuto che arrivano dal nostro tessuto produttivo. Ciascuno faccia la sua parte e dimostri di essere all’altezza del ruolo che ricopre. Il senso di responsabilità verso i cittadini deve prevalere sul credo politico”.
Nel documento presentato oggi a Roma, imprese, sindacati e Comune chiedevano tra le altre cose di dare carattere di ordinarietà al sostegno governativo per gli investimenti sulla competitività delle aziende, risorse per la cassa integrazione, la moratoria sul pagamento degli F24 e dei prestiti bancari. Tornando all’incontro di stamani a Roma, la stessa assessora regionale Alessandra Nardini non ha nascosto il suo disappunto per l’assenza sia della ministra sia della viceministra e del sottosegretario ad un incontro atteso da tre mesi. Da parte della struttura tecnica del ministero, a fronte della crescente preoccupazione manifestata in questi mesi da alcune Regioni, e dalle parti sociali, è stata espressa una disponibilità ad intervenire. La struttura tecnica ministeriale ha affermato che, per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese del comparto moda con più di 15 dipendenti, è a tutt’oggi possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari. Per quanto concerne invece le lavoratrici e i lavoratori del comparto con meno di 15 dipendenti, il ministero ha dichiarato la propria disponibilità ad individuare, per un tempo limitato, uno strumento straordinario di intervento ad hoc ancora però da definire.
Pronta la replica della parlamentare pratese Erica Mazzetti di Forza Italia: “Sono convinta che il Governo possa fare di più per il settore moda, fermo restando che non c’era mai stata un’attenzione tale e continuativa verso un settore chiave per il made in Italy, settore che ha bisogno di una politica strutturale alla quale stiamo lavorando con la consapevolezza che i problemi vanno oltre i confini nazionali. Del resto, viviamo una sorta di tempesta perfetta tra costi, crisi dei mercati internazionali per la situazione geopolitica, danni dell’alluvione, oltre a scelte non condivisibili da parte dell’Europa. Oggi siamo in una situazione emergenziale, appunto, ma è così perché, negli anni passati, la Regione non ha favorito le imprese toscane della moda con incentivi e programmazione, senza parlare delle iniziative a corredo ma decisive come infrastrutture, trasporti e impianti, soprattutto per i rifiuti. Oggi le imprese toscane ne pagano il conto. Il PD si è riempito la bocca fino all’altro ieri con belle parole e belle idee come ‘distretto del lusso’ ma cosa ha fatto, concretamente la Regione per le imprese della moda”?
Sulla questione è intervenuta anche l’onorevole Chiara La Porta (Fdi) “La crisi che da tempo attanaglia il nostro distretto tessile a Prato dovrebbe essere una priorità per le istituzioni tutte, che dovrebbero preferire il bene delle imprese, dei lavoratori e degli addetti del settore. Utilizziamo il condizionale, perché il sindaco di Prato, Ilaria Bugetti, ha dimostrato invece che la sinistra preferisce mettere il cappello su un dramma sociale, trasformandolo nell’ennesimo oggetto di una smaccata strumentalizzazione politica. Bugetti e l’assessore Nardini hanno il dovere di conoscere la modalità con la quale si svolge un tavolo tecnico che, per sua stessa definizione, non comporta la presenza di un ministro ma, appunto, di quei professionisti che hanno le competenze per portare avanti i lavori nel tentativo di risoluzione, comune, di una crisi. Al momento stesso della convocazione del tavolo, gli attori che sarebbero stati presenti ieri al ministero del Lavoro sapevano quindi come si sarebbe proceduto e con chi”.
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