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Il Movimento Contoterzisti pratesi ha deciso di mettere in atto una nuova clamorosa forma di protesta. Venerdì mattina, 18 settembre, gli artigiani che ne fanno parte si recheranno all’incrocio della tangenziale tra via Cava e via XVI aprile e chiederanno, dalle 8 alle 13.30, l’elemosina agli automobilisti fermi al semaforo. Il ricavato andrà poi a favore degli associati che in questo momento si trovano in più grosse difficoltà. La protesta è stata annunciata ufficialmente al prefetto e ai vertici delle forze di polizia e vuole essere un segnale forte dato a tutta la città e al mondo istituzionale dalla categoria forse più colpita dalla crisi. Una categoria, tra l’altro, che non gode nemmeno degli ammortizzatori sociali. Del resto i terzisti sono sempre stati tra i più attivi nella difesa delle prerogative del distretto. La scelta dell’accattonaggio, poi, viene all’indomani dell’annunciato spostamento al primo ottobre del vertice con il governo. “Non consideriamo ammissibile e concepibile – dicono i terzisti – che dal 28 febbraio ad oggi non siano state trovate delle soluzioni per una situazione (quella pratese) che è tra le peggiori in Italia per quanto riguarda il contesto sociale, economico, finanziario e produttivo”. Ciò che il Movimento Contoterzisti chiede è la tutela della parte legale e onesta del Made in Prato, che dovrebbe diventare zona franca in modo da consentire alle aziende di sopravvivere e di superare il momento di crisi. Ma i terzisti pratesi chiedono anche un impegno forte contro ogni forma di sfruttamento e di concorrenza sleale messo in atto dalle aziende del distretto parallelo.
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