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Tutela del Made in Italy, le proposte di Confartigianato per il Tavolo della Moda


Sono state presentate in occasione dell' assemblea generale della Federazione Moda: individuare per ogni prodotto le fasi principali di lavorazione che dovranno essere realizzate in Italia


Alessandra Agrati


Occhi puntati al Tavolo della Moda del 6 agosto prossimo, occasione per portare al Ministro delle imprese Adolfo Urso le istanze che riguardano principalmente la tutela del Made in Italy. Questo e molti altri i temi affrontati ieri sera, mercoledì 24 luglio, dall’assemblea generale della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Prato. “La chiave di svolta per il nostro distretto e più in generale per il settore tessile è la tutela vera e reale del Made in Italy – sostiene il presidente nazionale della Federazione Moda di Confartigianato, Moreno Vignolini – Noi avanzeremo una richiesta molto chiara: individuare per ogni prodotto le fasi principali di lavorazione che dovranno essere realizzate in Italia. Un modo estremamente diretto e preciso per fregiarsi del Made in Italy, senza più scappatoie per nessuno”.
Altro tema affrontato è stato quello della transizione 5.0, dove non mancano perplessità sulla bozza di decreto attuale. “La nostra impressione – dice Vignolini – è che il percorso individuato per ottenere i benefici sia eccessivamente complicato. Ci impegneremo su questo per arrivare a una soluzione che possa soddisfare le aspettative delle nostre imprese”.
L’assemblea di ieri sera, per la prima volta, ha visto la partecipazione di un rappresentante di Ctn, Maurizio Sarti consigliere della Sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord.
”La presenza per la prima volta in una  nostra assemblea di un rappresentante di Confindustria – commenta Vignolini – testimonia l’opportuno e necessario clima di condivisione di orientamenti e strategie per sostenere nel modo più efficace le aziende e l’economia del nostro distretto”.
Sarti, reduce dalle recenti fiere campionarie, ha tracciato un panorama che apre finalmente a una speranza di ripresa del settore. “Rimangono tuttavia – precisa Vignolini – preoccupazioni del mondo terzista soprattutto per quanto riguarda alcune fasi di lavorazione. La dice lunga il constatare che molte filature cardate abbiano fatto manutenzione tra giugno e luglio. Non accadeva da molti anni”.
Intanto è ‘ stato pubblicato sul portale del Mimit un bando dal valore di tre milioni di euro che permetterà alle associazioni di produttori, da metà a settembre fino alla fine di ottobre, di presentare la propria domanda per l’erogazione del contributo a sostegno della certificazione Igp anche per i prodotti non alimentari.” In questo modo- il commento della deputata di Fdi Chiara La Porta che ha dato la notizia- potremo esportare con ancor più forza i nostri prodotti, eccellenza assoluta del Made in Italy”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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