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“Troppo costoso e troppo farraginoso”. Questo, in sintesi l’effetto che per Francesco Viti, vicepresidente Cna di Prato, avrà sulle pmi il “Sistri”, il nuovo sistema di monitoraggio telematico per la gestione dei rifiuti che, solo nella provincia di Prato, rischia di far cadere su circa 9.000 imprese già gravate dalla crisi, un’ulteriore “mannaia” di costi e di adempimenti.Il provvedimento entrato in vigore dal 14 gennaio 2010 istituisce il sistema di tracciabilità dei rifiuti che sostituirà gradualmente il registro di carico e scarico, il formulario di trasporto dei rifiuti ed il MUD. Tutto questo, per Francesco Viti, “obbligherà le piccole imprese a dotarsi in tempi troppo brevi di complessi supporti informatici per la gestione dei rifiuti. Non solo. I contributi annuali sono eccessivamente elevati, e a questi c’è da aggiungere il conseguente cumulo dei costi dell’intera filiera che verrebbero scaricati, direttamente e indirettamente, sul produttore del rifiuto. Ci sono poi ulteriori costi dovuti alle fasi di registrazione, all’installazione delle black box, ai servizi di assistenza e manutenzione e alle attività relative al caricamento dei dati. Insomma, a me pare proprio che si sia persa l’occasione per allineare le normative che riguardano ambiente e rifiuti, e per soddisfare la necessità di semplificazione che si assolve con leggi e norme chiare. In questo caso siamo di fronte all’ennesimo balzello per le tasche delle imprese che già pagano spesso cifre impressionanti per Tia e Raee. Certo, la Cna sostiene da sempre l’importanza di un sistema che favorisca una corretta e legale gestione dei rifiuti. La presenza di comportamenti illeciti in questo settore danneggia, infatti, l’ambiente, e penalizza le aziende che operano correttamente sostenendo costi maggiori. Siamo quindi convinti che sia indispensabile garantire un più efficace controllo sulla gestione dei rifiuti in tutte le fasi della filiera. Sottolineiamo però che l’obiettivo di tale sistema dovrebbe anche essere quello di semplificare le procedure e ridurre i costi che le imprese sostengono, mentre con l’entrata in vigore del decreto del 17 dicembre scorso si rischia di ottenere esattamente il risultato opposto”.Visto il percorso farraginoso la Cna è già a disposizione delle imprese che hanno necessità di informazioni e di assistenza per intraprendere questo percorso obbligato.