Biella vince contro Prato 15milioni a zero. La commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento del deputato Roberto Pella per il piano dell'industria e del territorio biellese partendo dalla proposta presentata dall'Unione Industriale Biella, articolata su tre anni, a tutela della filiera e della ricerca. A Prato invece, questa volta non è arrivato nulla.
“Sicuramente a Biella – commenta Maurizio Sarti presidente di Sistema moda Confindustria Toscana Nord – lavorano meglio per quanto riguarda i rapporti con la politica. Generalmente non vengono dati aiuti per un distretto preciso, ma per un sistema, ora cerchiamo di capire esattamente la questione. Credo che si debba procedere tutti uniti e non alla spicciolata, soprattutto nella prospettiva del Recovery Fund”.
Che la rappresentatività di Prato al Governo sia ai minimi storici lo pensa anche Francesco Marini vice presidente di Confindustria Toscana Nord: “Prato è politicamente debole e lo vediamo dal fatto che abbiamo presentato tanti progetti, ma nessun emendamento è passato. Ora è il momento di unire le forze e metterci tutti a lavorare insieme, sono fiducioso che sulla strada tracciata da Biella possiamo trovare anche noi una soluzione”.
Da Roma l'onorevole di Cambiamo Giorgio Silli controbatte sostenendo che quotidianamente ottiene aiuti per il settore tessile: “Innanzitutto – spiega – bisogna aspettare che ci sia l'approvazione di Camera e Senato per ora si è avuto solo l'approvazione della commissione bilancio. Indirettamente a Prato sono arrivati finanziamenti per l'economia circolare, ma pochi imprenditori hanno approfittato di questi bandi. Intanto tramite gli uffici ministeriali si sta lavorando per un ulteriore finanziamento per il credito d'imposta per rimanenze già finanziato con 45milioni e ora puntiamo ai 300milioni”.
Prato al Governo è rappresentata anche da Erica Mazzetti onorevole di Forza Italia:“Quando le aziende, indipendentemente dalla loro collocazione geografica, ottengono finanziamenti per lo sviluppo del territorio – ha commentato – è sempre una buona notizia. Intanto proprio oggi ho presentato un ordine del giorno a sostegno dell’economia circolare e in modo particolare per le rimanenze finali di magazzino dei prodotti tessili riciclati”
Intanto arrivano anche le prime reazioni degli industriali: "E' chiaro – spiega Riccardo Matteini del gruppo Colle – che l’importanza di alcuni nomi a Biella e le dimensioni delle aziende piemontesi facilitano un approccio centrale, a maggior ragione dobbiamo fare squadra.”
Sulla questione si registra anche l'intervento del senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra: "Tutti ribadiscono che occorre fare squadra – dice – da mesi il mio partito ha lanciato il tema della governance del distretto che, ribadiamo, non esiste, e questo non può dare forza al sistema pratese che poi si trova spiazzato di fronte alle istituzioni, sia regionali che nazionali. Il problema non è solo il rapporto con la politica, ma è la massa critica che Prato può e deve avere nei confronti delle istituzioni. Una direzione unica delle azioni di indirizzo, e conseguentemente il loro effetto, passa da una strutturazione del distretto stesso. Questo, insieme a modelli di aggregazione e di filiera, è fondamentale e può aiutare, ma ci vuole la volontà. Questo è l’ennesimo esempio di come una mancanza di governance di distretto può provocare vuoti. La strada l’abbiamo indicata, adesso occorre procedere".
Sui finanziamenti mancati al distretto pratese ha presentato un ordine del giorno anche Martina Nardi presidente della commissione Attività produttive alla Camera dei Deputati, espressa in un ordine del giorno presentato oggi. “Chiediamo al Governo un impegno concreto a intervenire, già nei prossimi provvedimenti di sostegno e di rilancio economico, sul distretto pratese che ha subito, come e più di altri, pesanti ripercussioni a cause del crollo dell’export”.
Duro l’attacco di Tommaso Fattori di Toscana a Sinistra: “Davvero un bilancio disonorevole in confronto agli aiuti concessi ad un distretto produttivo simile, come quello di Biellla. Questo smacco deve interrogare tutta la classe dirigente pratese, quella imprenditoriale – da anni concentrata prevalentemente sulla rendita e sui 'pochi maledetti e subito' – così come la politica dei partiti maggiori – da pd, Forza Italia fino al M5S – che malgrado la rappresentanza istituzionale non hanno saputo portare istanze efficaci.