Interventi rapidi da parte del Governo, l’interlocuzione con i grandi gruppi italiani e stranieri attivi in Toscana e un una nuova convocazione per lunedì 25 novembre per allargare il confronto anche ai parlamentari toscani, europarlamentari, oltre al direttore di Irpet e ai vertici toscani di Bankitalia. Queste le linee programmatiche concordate al Tavolo regionale sulla crisi del settore della moda convocato dal presidente Eugenio Giani questa mattina, 18 novembre, con le parti sociali e gli enti locali dopo la manifestazione di alcuni giorni fa organizzata dai sindacati.
“Un incontro voluto – aveva sottolineato in apertura il presidente, affiancato dall’assessore all’economia Leonardo Marras e in video collegamento dall’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini – per dare una scossa e un sussulto alle iniziative contro questo momento difficile che sta vivendo il settore e che coinvolge l’intera regione dalla Piana fiorentina all’Amiata, dal Valdarno aretino al comprensorio del cuoio. Serve fare squadra la tutela di un ambito così cruciale per l’economia regionale, per il Made in Italy e per l’occupazione di circa 140mila addetti”.
Al Governo vengono chiesti interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc che siano effettivamente applicabili e adeguati, anche misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali.
“A metà dicembre – conclude il presidente – convocheremo un vero e proprio forum in cui approfondire il dibattito, aprendolo al più ampio numero di voci per discutere sugli interventi che lo Stato, la Regione, i comuni possono prendere per fronteggiare una crisi divenuta strutturale a causa di fattori geopolitici e dei cambiamenti dei consumi”.
Apprezzamento da parte di Confartigianato per la convocazione del Tavolo della Moda ma il percorso verso gli obiettivi resta impegnativo e serve accelerare per implementare misure essenziali alla tutela e al rilancio di un settore in difficoltà. “Ora però- dichiara Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda – è cruciale non perdere questa opportunità di intervento. Chiediamo con forza che le nostre proposte, avanzate sin da febbraio 2024, vengano incluse nella legge finanziaria attraverso un emendamento promosso dal Mimit. Tra le misure prioritarie ci sono: la moratoria sugli F24 per il 2025, il rifinanziamento della cassa integrazione per le imprese con meno di 15 dipendenti, la risoluzione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo con una formula di saldo e stralcio al 50%, e il rifinanziamento del credito d’imposta al 50% per investimenti nell’Industria 4.0. Chiediamo alla Regione di diventare un portavoce autorevole di queste istanze, condivise da tutte le forze economiche e sociali presenti al Tavolo, superando quelle scollature col Ministero che non hanno aiutato a ottenere le misure necessarie per il nostro comparto”.
Al tavolo era presente anche l’assessore alle Attività produttive Benedetta Squittieri che esprime la sua preoccupazione per i continui “no” arrivati dal Governo alle richieste condivise dal tavolo di distretto di Prato e portate avanti a livello nazionale dalle categorie economiche, prima nel decreto Omnibus e poi nel dl Concorrenza, fino al provvedimento per le ore di cassa integrazione “In campo solo 8 settimane di cassa integrazione – spiega – che non sono ancora tecnicamente utilizzabili dalle imprese per mancanza dei decreti di applicazione. Queste continue crisi esogene rischiano di farci perdere pezzi di filiera produttiva nonostante si tratti di aziende che continuano a investire in transizione ecologica e digitale come hanno dimostrato partecipando ai bandi per i contributi straordinari al distretto. Non possiamo permettercelo perché abbiamo di fronte a noi una ulteriore sfida quella delle normative europee sul tessile che potranno essere un limite ma anche una grande occasione per il primo distretto tessile circolare d’Europa”.
In un quadro di richieste di aiuto cadute nel vuoto, l’amministrazione comunale di Prato giudica positivamente l’impegno che sta dimostrando la Regione sia sul fronte ammortizzatori sociali con l’assessora al Lavoro Alessandra Nardini che su quello di sostegno agli investimenti prospettato dal collega alle attività produttive, Leonardo Marras.
All’’incontro ha partecipato anche Fabio Berni della segreteria Cgil Toscana: E’ stato un incontro utile che ha consentito di evidenziare il difficile periodo del sistema manifatturiero in generale e del sistema moda. Il tavolo ha condiviso la necessità di sollecitare il governo in merito agli ammortizzatori sociali in deroga, che per la Cgil oltre a essere tardivi e insufficienti risultano ancora non utilizzabili, e alla definizione di politiche industriali e di investimento che tutelino il Made in Italy di cui il settore moda è parte importante. Il Governo deve intervenire con celerità rispetto a misure ad oggi assenti o insufficienti: o all’esecutivo non hanno il polso della situazione o vogliono risparmiare sulla pelle dei lavoratori”.
Su moda e accessori moda, a livello regionale il tavolo di monitoraggio e confronto proseguirà per approfondire i temi: la tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi, politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo, la qualificazione e il tracciamento della filiera nonché la corretta applicazione contrattuale, l’individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione, il supporto ai processi di aggregazione e di innovazione, strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà.
Tavolo regionale crisi della moda. L’ultimo appello: “Il Governo intervenga rapidamente a partire dalla legge di bilancio”
Convocato dal presidente Giani con le parti sociali e gli enti locali. Lunedì 25 novembre incontro con i parlamentari italiani, europei, con Irpet e Bankitalia
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