Un’apertura utile ad individuare, per un tempo limitato, uno strumento straordinario di intervento ad hoc per le imprese sotto i 15 dipendenti, le più colpite dalla crisi, che stanno finendo il monte ore dell’ammortizzatore sociale e rischiano quindi la chiusura. E’ questa la novità emersa ieri in occasione del vertice con le Regioni convocato al ministero del lavoro a cui ha partecipato anche l’assessore regionale Alessandra Nardini.
Sminuita la polemica sull’assenza della ministra Maria Elvira Calderone, gli attori del distretto sono moderatamente soddisfatti e coesi nel chiedere al Governo un intervento rapido, visto che il tempo a disposizione sta per finire.
“Non è il momento di fare polemica ideologica, l’incontro di ieri ha comunque mostrato un’apertura da parte del Governo – spiega Moreno Vignolini, presidente Federazione Moda di Confartigianato – ora abbiamo bisogno di velocità, di avere risposte concrete. La richiesta di nuovi dati, a mio avviso, va letta positivamente in quanto serve a delimitare il perimetro di azione e soprattutto a garantire la copertura economica. Non vedo neppure in modo negativo la presenza, al tavolo, di tecnici è con loro che si può concordare il percorso da seguire. Torno però a ribadire, che ora non c’è più tempo da perdere”.
E di tempi brevi parla anche Juri Meneghetti, segretario Filctem Prato e Pistoia: “Non sono state date certezze sulla cassa integrazione per le aziende sotto i 15 dipendenti, ma solo la disponibilità. Nel frattempo le aziende piccole sono in grande sofferenza e rischiano la chiusura con conseguente perdita di posti di lavoro. Occorre fare in fretta”.
Anche dalla Cisl, con il segretario Marco Bucci, il quadro è meno pessimista rispetto a quanto emerso in un primo tempo: “Il documento con le proposte del distretto – spiega – è stato visionato e questo sicuramente è positivo, ma ora non possiamo aspettare i tempi della dialettica della politica: servono risposte concrete e la prima riguarda la cassa integrazione per le aziende artigiane”.
Le proposte portate al ministero sono quelle elaborate in occasione del Tavolo sulla crisi del distretto convocato dall’assessore alle attività produttive del Comune di Prato, Benedetta Squittieri, condivise con le associazioni di categoria e i sindacati.
“Siamo moderatamente soddisfatti dell’apertura del Governo su una misura specifica di ammortizzatori sociali destinati alle imprese al di sotto dei 15 dipendenti che, di fatto, rappresentano l’ossatura della filiera – sottolinea Francesco Viti, presidente Federmoda Cna Toscana centro – ma servono tempi rapidi perché le nostre imprese stanno quasi terminando le ore a disposizione e il rischio concreto è un crollo dell’occupazione e la stessa tenuta sociale ed economica del distretto. Certo, l’assenza del ministro all’incontro su un tema così cogente per tutto il sistema tessile e moda ci ha lasciato un po’ di amarezza”.
Fabia Romagnoli, vicepresidente di Confindustria Toscana nord, esprime ottimismo: “L’incontro di ieri a Roma può considerarsi un segnale positivo di apertura verso le richieste di Prato – dice – anche se per ora a livello essenzialmente interlocutorio. Gli ammortizzatori sociali per le piccole aziende sono uno strumento fondamentale anche come garanzia di conservazione di competenze e di risorse umane all’interno di una filiera che ora sta soffrendo, ma che sarà essenziale quando questo momento difficile sarà passato. In questo senso, anche se le aziende industriali non sono quelle direttamente più interessate a queste misure, abbiamo sostenuto con convinzione questa richiesta all’atto della definizione della piattaforma del distretto. Ci fa particolarmente piacere che anche in questa occasione lo strumento individuato sia la cassa integrazione straordinaria in deroga, concepita proprio dalla nostra associazione ormai più di vent’anni fa. Bene quindi che la si attivi e che lo si faccia garantendone l’estensione anche a chi, avendone già fruito, sulla base delle regole attuali non potrebbe più esservi ammesso”.
Il prossimo appuntamento è il 23 settembre, questa volta al ministero del Made in Italy che segue a quello dello scorso 6 agosto in cui erano rimaste sospese due questioni fondamentali per le imprese del distretto: la moratoria dei finanziamenti e la sospensione dei contributi F24 e loro dilazione.
Alessandra Agrati