Dopo due settimane di lotta e di presidio, davanti all’azienda in via Paronese, è stato sottoscritto nella serata di ieri, 25 febbraio, l’accordo che pone fine allo sciopero dei lavoratori del maglificio Cxl. L’accordo, sottoscritto dal sindacato Sudd Cobas e da Cna, sancisce la stabilizzazione a tempo indeterminato di tutti i dipendenti che finora erano stati assunti tramite agenzia interinale. Per tutti prevista l’applicazione del contratto nazionale con turni 8×5.
L’agitazione era iniziata il 13 febbraio con i lavoratori che erano entrati in sciopero e avevano allestito un presidio denunciando turni massacranti, anche di dodici ore al giorno, senza riposi e altre tutele.
IL SINDACATO – Soddisfatto il Sudd Cobas, che fin dal primo momento si è schierato a fianco degli operai: “E’ finita per sempre la stagione dei turni infiniti e dei contratti lampo – si legge in una nota del sindacato -. Gli scioperi sono la cura per questo distretto malato. Dai picchetti passa la riconquista di diritti e dignità per il lavoro. Ora si acceleri per arrivare alla modifica del Regolamento Comunale sull’utilizzo del suolo pubblico il prima possibile. Mai più chi rivendica diritti deve essere multato. Questo risultato non sarebbe stato possibile, anche stavolta, senza la straordinaria partecipazione solidale che si è stretta intorno al presidio in questi tredici giorni. I Macrolotti non sono più luoghi invisibili per gli invisibili, ma diventano luogo di solidarietà e partecipazione: questa è la più grande vittoria raggiunta in questi anni”.
L’AZIENDA – “Siamo convinti che in giudizio avremmo saputo e potuto dimostrare la correttezza nell’utilizzo dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato. La vertenza è stata risolta in sede di conciliazione come succede per tanti casi. Tutto deve essere ricondotto ad una normale controversia che nulla ha a che vedere con lo sfruttamento del lavoro”. Così l’avvocato Alessandro Gattai che ha assistito il Maglificio Cxl contro cui il sindacato autonomo Sudd Cobas ha portato avanti la battaglia per la regolarizzazione degli operai. L’azienda ha assunto quattro dei lavoratori al centro delle rivendicazioni sindacali. L’accordo consente all’azienda di tornare alla normale attività impedita negli ultimi giorni dalla presenza del presidio.
CHIARA LA PORTA – In seguito all’accordo di stabilizzazione, interviene anche la deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta: “Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – dice – in seguito alla nostra interrogazione depositata, relativa alla complessa questione della tutela dei lavoratori del Maglificio Cxl, ha immediatamente risposto inviando, pochi giorni fa, il personale dell’Ispettorato del Lavoro per effettuare verifiche nell’azienda. Sono risultati occupati soltanto due dipendenti. Proprio oggi, in seguito a questa ispezione, quattro lavoratori irregolari, che erano stati multati da agenti della polizia municipale di Prato per occupazione di suolo pubblico mentre erano in sciopero di fronte al maglificio, sono stati assunti a tempo indeterminato. La repentina risposta da parte del ministero che assicura, nella risposta alla nostra interrogazione, il proprio massimo impegno sulla vicenda, che continuerà a seguire, è la dimostrazione tangibile che il governo Meloni, la commissione Lavoro, presieduta dal collega Walter Rizzetto, che ringrazio per non aver mai fatto mancare la propria attenzione sul distretto parallelo illegale cinese e Fratelli d’Italia sul territorio si muovono, e si muoveranno, insieme, non solo per ripristinare la legalità a Prato, ma per combattere in modo deciso lo sfruttamento dei lavoratori e contrastare la concorrenza sleale, che infesta il distretto sano. Il distretto parallelo illegale cinese infatti è, per noi, una realtà criminale organizzata risultato di un sistema mafioso, che abbiamo da sempre denunciato con forza. La nostra battaglia non si fermerà”.
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