Cambiano le regole sulla sicurezza nei cantieri edili, un provvedimento che su Prato riguarda 436 aziende per un totale di 1.930 operai (dati Cassa Edile aggiornata ad aprile 2024) a cui si aggiungono quelle coinvolte nella realizzazione della nuova palazzina all’Ospedale Santo Stefano e quelle che arriveranno per il cantiere della terza corsia dell’autostrada A11.
Dal 1 ottobre entra in vigore la patente a punti, per ottenerla bisognerà essere iscritti alla Camera di Commercio e in regola con la formazione, con i documenti sulla sicurezza aziendale e con i contributi da versare. Potrà essere revocata se si accerta che una delle dichiarazioni su questi requisiti è stata falsificata, lo sarà automaticamente se si verifica un infortunio mortale per cui al datore di lavoro (oppure un suo delegato, o un dirigente) è imputata la “colpa grave”. Ogni patente partirà con 30 punti: non potrà entrare nei cantieri un’impresa o un lavoratore autonomo che scenda sotto i 15 crediti. Per un infortunio mortale si perdono 20 punti, se l’incidente causa inabilità permanente al lavoro l’azienda perderà 15 punti, nei casi di malattia professionale 10 punti. Come per il sistema di guida, anche in questo caso, vengono premiati i comportamenti virtuosi con un aumento dei punti, fino a un massimo di 100: attraverso un sistema di crediti ‘bonus’, infine, il punteggio gradualmente aumenterà negli anni (un credito ogni due anni) se non ci sono violazioni.
Un meccanismo che non piace alle associazioni di categoria e alla Cgil, parere positivo invece della Cisl, promotrice del provvedimento. “Un documento- spiega il presidente Giacomo Salvi presidente Ance Ctn – che è stato preso sull’onda dell’emozione dopo la tragedia di via Mariti ma esiste già una normativa precisa servono più controlli e soprattutto verifiche più mirate, attente alle gravi inadempienze piuttosto che alle piccole difformità formali, a partire dal rispetto della contrattazione collettiva di settore, primo baluardo di regolarità. L’attività ispettiva su questo è fondamentale e deve essere svolta sul campo facendo applicare correttamente norme e procedure”. Negativo anche il commento di Stefano Crestini presidente Anepa Confartigianato: “Apprezziamo la disponibilità del ministero al confronto e nell’accoglimento di alcune nostre richieste, quali l’ampliamento delle casistiche per l’attribuzione di ulteriori crediti per ciascun biennio successivo al rilascio della patente in assenza di violazioni. Permangono, tuttavia ambiti di incertezza riferiti in particolare alle procedure telematiche di rilascio, la sospensione cautelare della patente, la necessità di valorizzare la continuità aziendale, il mancato coinvolgimento delle Associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati”. Anche la Cgil boccia la patente a punti. “Siamo scettici sul meccanismo che concede i premi alle aziende basato sugli anni di presenza sul mercato e non sul reale livello di sicurezza – spiega Davide Chiappinelli segretario Fillea – paradossalmente un’impresa attiva da 30 anni ottiene il bonus anche se nel suo curriculum sono riportati gravi incidenti”.
Unica voce fuori dal coro quella della Cisl. “Da ottobre partirà la patente a punti per la sicurezza sul lavoro. È una misura centrale e positiva, un provvedimento che chiediamo da oltre vent’anni -spiega Stefano Tesi responsabile Filca Prato -. La tutela dei lavoratori nei luoghi di lavoro e nei cantieri passa dalla qualificazione delle imprese. L’incontro di ieri va nella giusta direzione per rafforzare il tema della salute e sicurezza stabilendo criteri, regole e sanzioni. È una tappa iniziale di un importante percorso che deve andare avanti e farsi strutturale”.
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