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Shopping natalizio a rischio per lo sciopero indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltusc, per venerdì 22 dicembre. Sono ottomila i lavoratori pratesi addetti alle mense, alle vendite e alla distribuzione che attendono da quattro anni il rinnovo del contratto di lavoro nazionale. Una trattativa che si è interrotta a ottobre e ha portato alla proclamazione unitaria dello sciopero .
"La decisione – ha spiegato Caterina Ballanti segretaria generale FiLcams Cgil Prato Pistoia- maturata in seguito all'interruzione dei tavoli di lavoro a cui abbiamo chiesto un aumento salariare a regime di 330 euro, la contropartita invece propone 130 euro. Una richiesta inaccettabile". Cifra che è stata calcolata in base all'indice IPCA(non comprende le spese energetiche) parametro che non viene più riconosciuto da Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Fipe, Angem, LegaCoop Confcooperative Agci con cui devono essere rinnovati quindici contratti tutti scaduti a dicembre 2019.
"La decisione – ha spiegato Caterina Ballanti segretaria generale FiLcams Cgil Prato Pistoia- maturata in seguito all'interruzione dei tavoli di lavoro a cui abbiamo chiesto un aumento salariare a regime di 330 euro, la contropartita invece propone 130 euro. Una richiesta inaccettabile". Cifra che è stata calcolata in base all'indice IPCA(non comprende le spese energetiche) parametro che non viene più riconosciuto da Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Fipe, Angem, LegaCoop Confcooperative Agci con cui devono essere rinnovati quindici contratti tutti scaduti a dicembre 2019.
"Per quattro anni – ha sottolineato Andrea Betti Fiscat Cisl Prato Firenze – hanno risparmiato sul costo del lavoro eppure nel 2022 i profitti sono decisamente aumentati. Confcommercio e Confesercenti, qualche giorno fa hanno inviato una proposta di incontro proponendo 150 euro ma la riduzione degli scatti di anzianità e dei permessi ,Cooperazione ha invece erogato 30 euro in modo unilaterale. Con queste condizioni non riprendiamo le trattative".
Tra i contratti interessati anche quelli dei lavoratori delle mense private e pubbliche. "Il nostro lavoro – spiega Letizia Filipponi delegata CirFood Cgil – è legato al calendario scolastico, quindi in estate non riceviamo lo stipendio di circa 700 euro per 3 ore al giorno. Uno spezzettamento che non ci permette di integrare con un altro part time. Inoltre l'ultima busta paga intera arriva a giugno sul lavoro di maggio per poi saltare a novembre calcolata sulle ore di ottobre. A settembre generalmente si lavora una sola settimana".
Anche i lavoratori della grande distribuzione sono interessati allo sciopero "L'utlimo proclamato – ha spiegato Francesca TurriniDelegata Coop Cgil – ha avuto un'alta adesine mi auguro che si altrettanto per quello del 22, in alcuni casi vengono messi in discussione diritti fondamentali come quello dei 180 giorni di malattia per mantenere il posto di lavoro".
Il 22 dicembre Cgil Cisl e Uli hanno anche organizzato cinque manifestazioni in contemporanea, i lavoratori di Prato coifluiranno in quella prevista a Roma.
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