Prosegue in via Paronese il presidio degli operai del Maglificio Cxl, in sciopero dallo scorso 13 febbraio, con l’appoggio del sindacato Sudd Cobas, per avere contratti che regolarizzino il lavoro 8 ore su 5 giorni con tutti i diritti annessi, oltre all’assunzione diretta con il Maglificio Cxl e la stabilizzazione dei contratti. Domani, 25 febbraio, è fissato il secondo incontro del tavolo di trattative tra Sudd Cobas e azienda, che durante il primo incontro aveva raccolto le richieste del sindacato e si era riservata di dare una risposta.
Intanto oggi al presidio di via Paronese si è recato il parlamentare del Pd Marco Furfaro, che ha incontrato sia i lavoratori in sciopero sia i sindacalisti dei Sudd Cobas: “Sono qui per manifestare solidarietà a delle persone cui la dignità è stata lesa in modo disumano – ha detto Furfaro -. Precari sotto ricatto che venivano fatti lavorare dodici ore alla settimana, sette giorni su sette. Lavoratori che hanno stirato, etichettato e inscatolato migliaia e migliaia di vestiti, anche di noti brand che venivano esportati in tutta Europa, senza ferie, pause o malattie retribuite”.
“Non è un fenomeno nuovo .- ha proseguito il parlamentare -, ma una pratica di illegalità che pervade pezzi del nostro territorio e che ha bisogno di una lotta senza quartiere tra lavoratori, sindacati, istituzioni e la comunità tutta, contro le mafie che lucrano sulla pelle dei lavoratori. Prato vuole essere su questo una punta avanzata di lotta allo sfruttamento, non basta più distinguere tra la capacità di eccellenza del distretto e chi invece pratica concorrenza sleale grazie all’illegalità. Serve ora un’alleanza di tutte le forze del territorio per combattere questo male. Lo diciamo con forza anche al governo nazionale: è ora di combattere chi sfrutta, non di prendersela con chi è sfruttato. La parola mafia è sparita dal vocabolario del governo Meloni, noi come Partito Democratico pensiamo invece che debba tornare ad essere centrale. E qui a Prato e in Toscana sarà per noi un elemento centrale. Contro tutte le mafie, a fianco dei lavoratori sfruttati”.
Intanto proprio nei giorni scorsi si è chiusa positivamente un’altra vertenza aperta dai Sudd Cobas, quella per i lavoratori della For Service Srls. “Dopo la mobilitazione sindacale e una lunga e positiva trattativa – spiegano dai Sudd Cobas -, tutti i lavoratori e le lavoratrici verranno internalizzate da L’Alba, la “casa madre” che si occupa di confezionamento di abbigliamento nello stabilimento di via delle Lame a Prato. Tutti i precari avranno un contratto a tempo indeterminato. Si passerà dal contratto Multiservizi all’applicazione del contratto Tessile Industria, con aumenti sulle paghe base di circa 400 euro al mese per tutti e tutte. Perché la lotta per la dignità del lavoro non è solo lotta al lavoro nero, ma anche al lavoro povero. L’accordo garantirà il diritto a godere di aspettative e periodi continuativi di ferie per chi ha famiglia all’estero in casi di matrimonio, nascita di un figlio e malattia di un parente. Esteso con quindici giorni aggiuntivi il permesso di assentarsi in caso di lutto di parente di primo grado. Con la sindacalizzazione i lavoratori e le lavoratrici hanno conquistato un futuro stabile e migliore”.
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