Da 14 anni i lavoratori della sanità privata, a Prato sono 250, aspettavano il rinnovo del contratto, a giugno è stato firmato un preaccordo che però a fine luglio Aio e Aris, le due sigle che rappresentano le aziende, hanno rinnegato. “E’ la prima volta che succede l’annullamento di accordi già concordati – ha commentato Sandro Malucchi segretario Fp Cgil – che prevedevano anche un intervento della Regione che avrebbe coperto il 50% dell’aumento salariale. Richiesta accolta che però a quanto pare non è servita”.
Prima di indire una giornata di sciopero, Cgil,Cisl e Uil hanno organizzato una serie di sit -in davanti alle Prefetture dei capoluoghi. “Ora speriamo di trovare una mediazione, se ciò non avvenisse chiederemo l’annullamento delle strutture private nel sistema di sanità pubblica”. Una scelta estrema che potrebbe avere pesanti conseguenze anche sula sanità pratese. “Sul territorio i due soggetti interessati, con cui abbiamo avuto sempre ottimi rapporti – continua Malucchi – sono Crida che si occupa della riabilitazione e Villa Fiorita, una struttura fondamentale: durante l’emergenza Covid ha garantito la chirurgia d’urgenza”.
Tra i punti stabiliti durante il preaccordo, oltre a conformare il contratto a quello dei dipendenti pubblici, anche l’aumento salariale di 160 euro lordi al mese.
Sanità privata, nulla di fatto per il rinnovo del contratto. Malucchi (Cgil): “Pronti a disdire le convenzioni”
Il contratto che equipara i lavoratori del settore privato a quello pubblico, riguarda 250 lavoratori dipendenti di Villa Fiorita e di Crida. Saltato il preaccordo firmato a giugno
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