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Un progetto per incentivare processi di integrazione industriale tra imprese pratesi e cinesi, e la richiesta che il governo italiano svolga a Bruxelles un’azione più forte per imporre ai produttori del tessile extraeuropeo che vogliono vendere in Europa la stessa normativa di rispetto richiesta alle imprese europee. Sono queste le due proposte avanzate oggi dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi durante il collegamento con Repubblica Tv a cui ha partecipato anche il sottosegretario all’economia Stefano Saglia.”Non sono un protezionista – ha esordito il presidente Rossi – ma ritengo giusto, oltre che un dovere inderogabile, difendere la salute dei cittadini europei, italiani e toscani. Adesso siamo al paradosso: mentre le imprese tessili europee sono obbligate per le loro produzioni a non usare prodotti nocivi alla salute, lo stesso divieto non vale per i prodotti importati dai paesi extracomunitari. Nasce da qui la proposta che presento al sottosegretario Saglia di sviluppare un’azione forte perché a livello comunitario venga rivista questa normativa”. In particolare il presidente Rossi ha suggerito due interventi: l’obbligo dell’etichettatura per tutti i prodotti tessili che entrano in Europa e la creazione di un sistema di controllo a campione sulla qualità dei prodotti.L’altro tema trattato da Rossi è stato quello sullo sviluppo della filiera corta tessile-confezioni nel distretto pratese. Attualmente i due comparti procedono separatamente e le relazioni sono non una norma ma una eccezione, con scambi limitatissimi. ”Credo che noi, Regione, imprese, Enti locali, associazioni insieme anche al Governo, dobbiamo lavorare per attivare una ‘filiera produttiva corta’, in grado cioé di valorizzare sia la qualità dei tessuti locali sia la capacità e produttività del confezionamento a titolarità straniera che, come si sa, è molto diffuso in tutta l’area. Nasce da qui la proposta di promuovere e incentivare forme di integrazione tra il tessile pratese e le imprese di confezioni gestite da cinesi”.