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Riccardo Nencini l’aveva annunciato nelle sue prime dichiarazioni da assessore al Bilancio della nuova giunta regionale e questa mattina nel palazzo della Provincia a fianco del presidente Lamberto Gestri ha illustrato il primo passo concreto del cambio di marcia del centrosinistra nella lotta all’evasione fiscale, specialmente quella derivante dalla comunità cinese.“Vogliamo far emergere il sommerso che spesso è organico, come dice la Guardia di Finanza, a distretti e filiere produttive dove si intrecciano economie etniche e comportamenti illegali di operatori economici italiani” ha scandito a chiare lettere Nencini nel corso della conferenza stampa con la quale ha presentato il pacchetto di norme regionali che mira a mettere sotto scacco l’evasione dei tributi regionali (Irpef, Irap, bollo auto) in tre mosse. La prima è la firma del protocollo d’intesa con il comando regionale della Guardia di Finanza, che sarà da qui in poi vincolata a fornire la documentazione necessaria all’accertamento di ogni tipo di infrazione fiscale e tributaria. A rendere quest’opera di recupero di gettito tributario più sostanziosa provvederà una convenzione con l’Agenzia delle Entrate, già in vigore, che consentirà alla giunta regionale di definire in sede di commissione paritetica i criteri e le strategie generali sul perseguimento della lotta all’evasione. “Con questo mezzo la Regione potrà indicare i propri orientamenti su cosa puntare, attualmente la giunta ha segnalato un’attenzione particolare per il caso Prato” ha spiegato Nencini. La terza articolazione di questo pacchetto, invece, prevede in base ad un accordo per ora stipulato soltanto con l’Anci regionale di dare un premio ai comuni nella compartecipazione al gettito tributario recuperato: “E’ una novità assoluta – ha spiegato Nencini -. Finora era prevista una partecipazione per i tributi statali, ma mai nessuna Regione aveva pensato ad applicare la normale nazionale alla realtà dei tributi regionali”. Un riconoscimento, fra l’altro, in formato extralarge rispetto al 33% di compartecipazione per le imposte nazionali. La Toscana, infatti, concederà ai comuni il 50% per le maggiori somme riscosse.Per togliere ogni alibi, inoltre, all’evasione fiscale di Chinatown la giunta regionale su esplicita richiesta del nuovo console sta realizzando un prontuario sulle tasse tradotto in cinese in maniera tale da abbattere anche l’ostacolo della mancata conoscenza dell’italiano. Tutta da misurare sul campo la produttività di questo pacchetto. Secondo Nencini “uno dei modi più adeguati per far fronte ai tagli sui bilanci locali attuati dalla manovra economico-finanziaria del governo è di combattere adeguatamente l’evasione fiscale e contributiva”. Anche se, lo stesso titolare ai conti della Toscana si rifiuta di mettere a bilancio una previsione del recupero del gettito. Il motivo è presto spiegato. A rendere difficilmente stanabile la fuga dal fisco cinese è il trucco di aprire e chiudere un’impresa nell’arco di pochi mesi, in maniera tale da sfuggire a qualsiasi accertamento. Nencini ne è consapevole e per scongiurare l’eventualità di un recupero di pochi spiccioli dell’evasione lancia una raccomandazione: “Tutte le forze preposte ai controlli dovranno agire in maniera congiunta, perché è l’unico modo per centrare l’obiettivo di ridurre l’evasione”. Concetto ripetuto dal presidente della Provincia, Lamberto Gestri: “Servono delle azioni concordate da parte di tutte le istituzioni nei controlli, senza seguire la strada come ha fatto qualcuno a Prato di strumentalizzarli a fini personali”.
Carlandrea Adam Poli