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Pubblico impiego, in tre anni persi 254 posti di lavoro


I dati si riferiscono al triennio 2016/18: i dipendenti pubblici del territorio pratese passano da 4.122 a 3.868, esclusi i pensionamenti legati a "quota 100". Il 9 dicembre sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil


Redazione


Nel triennio 2016/18 i dipendenti pubblici del territorio pratese passano da 4.122 a 3.868, una perdita di 254 posti di lavoro nel settore della sanità, dell’amministrazione pubblica, negli uffici del tribunale, della procura, della prefettura, dell’Inps e dell’Inail.
I dati sono dell’’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni che, però, non conteggia i pensionamenti legati alla “quota 100”.
Quadro che che diventa più fosco nel biennio successivo “Soltanto nella sanità – spiega Sandro Malucchi segretario Fc Cgil – negli ultimi, secondo le nostre stime, sono oltre 40 i professionisti sanitari, i tecnici e i sociosanitari andati in pensione e solo parzialmente sostituiti da neo assunti, anche in relazione della necessità di contrastare il Covid, Stessa situazione in prefettura, in tribunale o all’Ispettorato del lavoro, organico insufficiente anche nelle amministrazioni comunali dove la riduzione di 122 posti di lavoro tra il 2016/18, non è ancora stata compensata. Soltanto nel Comune di Prato, comparando l’organico del 2019 con quello del  2018 emerge una riduzione di 23 unità di personale che salgono a 45 in riferimento al 2016. In soli 4 anni si è passati, a causa del blocco del turnover imposto dalla norma nazionale, da 958 a 903 lavoratori a tempo indeterminato, pari al 4,75% di riduzione del personale.”
Secondo la Cgil anche il monte salari, ovvero il totale delle retribuzioni del personale pubblico impiegato a Prato e provincia, ha subito una contrazione di quasi 6 milioni annuali nel periodo 2016 – 2018, scendendo a 89 milioni complessivi. “Secondo i nostri calcoli – continua Malucchi – negli ultimi 10 anni il potere d’acquisto del salario dei dipendenti pubblici è sceso di quasi 8 punti percentuali: gli incrementi contrattuali dell’addetto all’industria sono stati di 280 euro, nel medesimo periodo il salario del lavoratore pubblico è aumentato di soli 85 euro lordi”
La conseguenza è una riduzione complessiva di oltre 12 milioni di euro all’anno di ricchezza reddituale del territorio oltre che una contrazione dei servizi. “Ad esempio – continua Malucchi – il sistema giustizia a Prato, sede disagiata per il Consiglio Superiore della Magistratura, soffre di carenze di organico per 33 unità tra Procura e Tribunale, pari a un terzo del complessivo, a fronte di necessità impellenti e crescenti di istruzione e celebrazione dei processi”
Mancanza di assunzione e blocco del rinnovo dei contratti hanno portato così, Cgil, Cisl e Uil a proclamare uno sciopero generale per il 9 dicembre, che, però non bloccherà l’erogazione dei servizi. “Le norme a garanzia dell’esercizio di sciopero e dei servizi pubblici assicura il diritto alla protesta di infermieri, tecnici della prevenzione, addetti ai servizi ispettivi del lavoro, assistenti sociali, agenti di polizia municipale senza che, tramite la precettazione di parte degli addetti, venga meno il servizio pubblico essenziale per i cittadini.”

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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