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Dati estremamente negativi per l’export pratese secondo quanto emerge dai dati rielaborati dall’Area studi dell’Unione Industriale sulla base delle analisi dell’Istat: il IV° trimestre dell’anno ha fatto registrare un peggioramento delle tendenze negative già in atto nei primi tre trimestri del 2008. L’export manifatturiero nell’ultimo trimestre perde infatti il 10,9% rispetto allo stesso trimestre del 2007, che si va a sommare a una serie di risultati trimestrali negativi. L’export manifatturiero registra una contrazione complessiva annua del 6,9% in valori rispetto al 2007; oltre al tessile, chiude negativamente l’anno anche la meccanica (-8,5%). Da segnalare, fra i settori a minore incidenza, la crescita dell’export del mobile (che comprende anche i materassi, settore in cui Prato rappresenta un peso notevole a livello nazionale), così come quello della chimica e della gomma/plastica.Spostandosi dal livello provinciale a quello distrettuale (quindi con anche i valori dell’export tessile della provincia di Firenze e della provincia di Pistoia che rimandano pressoché totalmente al distretto pratese) l’industria tessile pratese registra nel 2008 sul 2007 una contrazione dell’export pari al 12,3%. Diminuiscono le esportazioni di tessuti trama-ordito (-14,4%) di filati (-12,3%), e altri tipi di tessuti (-11,4%); mentre rimane stabile nel 2008 l’andamento delle vendite all’estero dei tessuti a maglia (+0,9%).A livello di mercati, l’industria tessile pratese ha sofferto nel 2008 indistintamente su tutti i fronti geografici, anche se, penalizzate dal cambio sfavorevole e dall’andamento dell’economia, sono risultate peggiori le performances dei mercati statunitense (-22,3%) e giapponese (-21,2%). Continua invece la penetrazione dei prodotti pratesi nel mercato cinese (+8,1%), e dal 2008 la Cina, come cliente del distretto tessile, rappresenta il 3,2% del totale dell’export in valori e supera in valori la consistenza dei mercati portoghese, americano e giapponese.“Questi risultati complessivi dell’export tessile e meccanico pratese non possono sorprendere – commenta Raffaella Pinori, Vicepresidente dell’Unione Industriale Pratese – E’ però opportuno ricordare che i risultati complessivi sono fatti di una pluralità di prestazioni differenziate: pur con enormi difficoltà tante imprese ce la stanno mettendo davvero tutta e dimostrano di saper nuotare contrastando la corrente. Occorre che a queste imprese non manchino sostegni a livello locale, regionale, nazionale ed europeo”.
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