Nel 2° trimestre 2024 la produzione industriale nel distretto di Prato è calata del 7,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la contrazione per il tessile è del 7,5%, dell’abbigliamento e della maglieria del 24,2% e per la meccanica, che include il meccanotessile del 12,3%.
A dirlo il Centro studi di Confindustria Toscana Nord che ha pubblicato il consueto report trimestrale sull’andamento della produzione nel territori di Prato, Pistoia e Lucca dove complessivamente si registra una perdita del 2,7% . Al distretto pratese la maglia nera con un forte rallentamento, seguito da Pistoia con un calo del 3,8% mentre a Lucca si registra un incremento del 1,7%.
“Tutti gli esperti – ha sottolineato Fabia Romagnoli vicepresidente di Ctn- ci dicono la stessa cosa: la moda sta attraversando un momento di transizione epocale, al pari di altri che il settore ha vissuto in questi decenni. Il problema dell’overstocking che ha bloccato il mercato è stato uno stimolo all’accelerazione, da parte dei clienti del distretto, di processi che vediamo già in atto e che, consolidandosi, porteranno a nuove dinamiche: sempre meno magazzino, sempre più tendenza a innescare la catena di produzione a valle di segnali concreti dei mercati. Il che significa ordini tardivi, programmazione pressoché impossibile, necessità di tempi strettissimi di consegna. Gli effetti sulla filiera produttiva pratese sono e saranno molto significativi: ma la consapevolezza di ciò è diffusa e le aziende si stanno attrezzando per venire incontro alle nuove esigenze. Le previsioni moderatamente positive colte dalla nostra indagine sono il segnale che il quadro è chiaro e che c’è la voglia e la disponibilità ad accettare questa nuova sfida”.
Produzione industriale a picco nel secondo trimestre: il distretto registra un calo del 7,9%
Secondo i dati di Ctn a Prato il tessile cala del 7,5%, maglia nera per la maglieria con -24,2%
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