Il maltempo non aiuta i fiorai. La pioggia scoraggia molti cittadini dal recarsi nei negozi per acquistare fiori e composizioni in vista della commemorazione dei defunti. Una stagione grigia che, unita all’aumento dei prezzi, sta rallentando le vendite e riducendo il budget destinato alla cura delle tombe.
Rispetto allo scorso anno, i rincari arrivano anche al 15%, un dato che pesa soprattutto sulle famiglie già provate da un periodo di difficoltà economica. Oggi, un vaso di crisantemi di medie dimensioni costa in media 8 euro, ma può raggiungere anche i 24 euro per le versioni più grandi. Piacciono molto anche i ciclamini, apprezzati perché resistono per tutto l’inverno: in questo caso i prezzi oscillano tra 3 e 8 euro.
Cresce l’interesse per la formula del cosiddetto “pensiero”, piccoli flaconcini con orchidee o altri fiori inseriti in provette decorative: una soluzione pratica e graziosa, con costi che vanno dai 3 ai 4,50 euro. Sempre meno famiglie, invece, affidano al fioraio la cura continuativa delle tombe, tranne nei mesi estivi quando è necessario bagnare le piante con regolarità.
Per chi non dispone di molto spazio, restano popolari anche i fiori recisi, il cui prezzo medio per un mazzo personalizzato si aggira sui 15 euro. Chi preferisce invece una soluzione più duratura opta per i fiori finti, disponibili in un’ampia gamma di colori e materiali: dai piccoli bouquet da 3,50 euro fino alle composizioni più elaborate da 20 euro, che non richiedono manutenzione e possono durare anche un paio d’anni. I fioristi locali devono come sempre fare i conti con la concorrenza della grande distribuzione, dove i prezzi risultano spesso più bassi. Oltre ai fiori, non mancano gli accessori per la commemorazione, come i lumini: quelli tradizionali continuano a vendere bene, ma si diffondono sempre più i modelli a pile, che durano circa un mese e vengono spesso acquistati direttamente nei supermercati.
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