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C’è un bel po’ di Prato nell’ultima proposta della ristorazione versiliese, il “Pinocchio a Pietrasanta” (vicolo San Biagio 5, tel. 0584.70510) che da circa due mesi ha aperto i battenti nel cuore della “piccola Atene” offrendo piatti a base di pesce, rielaborati e preparati secondo uno stile che riesce a mixare fantasia e sapore. Uno stile che sicuramente non è sconosciuto ai gourmet pratesi, visto che dietro al nuovo locale ci sono chef molto conosciuti: la pratese Sabina Frati, che da 18 anni si occupa del ristorante del bagno Pinocchio a Città Giardino a Viareggio e che è stata dietro ai fornelli del ristorante “Accanto a Mattonella” fintanto che il locale è rimasto aperto; e il fiorentino David Salvini, lui pure cuoco del ristorante che la famiglia Pandolfini aveva aperto accanto allo storico negozio dei “cantucci”. Con loro, in questa nuova avventura imprenditoriale, ci sono Jacopo Tartarelli, che di Sabina è marito e socio nella gestione del ristorante viareggino, e il pratese Riccardo Mariotti, rappresentante di materie prime nel tessile che ha deciso di diversificare l’attività e di gettarsi nel mondo della ristorazione.”La scelta di Pietrasanta non è casuale – dice Sabina Frati -. Ormai la mia famiglia ha un legame consolidato con la Versilia, da quando nel 1954 mio nonno acquistò lo stabilimento balneare Pinocchio che ancora oggi è gestito da mia nonna. E poi Pietrasanta rappresenta davvero un salotto: l’ideale per ospitare un locale come avevamo in mente noi, in grado di rispettare la tradizione guardando al tempo stesso avanti. Ma dove l’elemento umano è ancora predominante e dove possiamo permetterci di coccolare il cliente, senza la fretta e la frenesia che ormai contraddistingue quasi tutte le località della Versilia”.E in effetti questo Pinocchio a Pietrasanta ha tutte le caratteristiche per ben conciliarsi ai ritmi lenti di una vacanza all’ombra delle Apuane e in mezzo alle tante sculture che adornano il centro storico della cittadina versiliese. Un ambiente intimo, con 38 coperti che nel periodo estivo aumentano con i tavolini messi sulla strada: una veranda che ospita tre piccoli tavolini a due posti, l’ideale per un cena romantica al lume di candela; un menù a base di piatti ricercati, dove la fantasia di Sabina e di David si sbizzarisce nel rielaborare il pesce freschissimo che ogni mattina arriva da fidati pescatori viareggini.Semmai c’è da chiedersi come mai una compagine societaria così fortemente caratterizzata dalla pratesità non abbia pensato ad aprire un locale proprio a Prato. “In verità ci avevamo pensato – dice Sabina -. Ma poi non abbiamo trovato niente che rispondesse a quello che cercavamo. Non nego, poi, che anche a livello organizzativo Pietrasanta è sicuramente più comoda rispetto a Prato, visto che non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il ristorante dello stabilimento balneare, che continua ad avere un ottimo successo. Cercavamo però qualcosa che potesse essere meno stagionale e in questo Pietrasanta ci offre tutte le garanzie del caso”. Ma non c’è solo una motivazione logistica dietro alla scelta dei quattro giovani imprenditori. “In realtà – ammette Sabina Frati – fare ristorazione a Prato non è semplice. Niente di polemico, per carità. Solo una constatazione basata sulla nostra esperienza personale: purtroppo i pratesi amano mangiare al ristorante, ma per farlo preferiscono andare lontano dalla loro città. Si va in Versilia o a Firenze, ma anche a Pistoia, dove ristoranti e trattorie sono pieni di pratesi in trasferta. Non so a cosa sia dovuto questo, ma è un dato di fatto”.Una situazione forse legata anche alla vivibilità del centro storico di Prato e agli sforzi di farlo tornare davvero punto di aggregazione di tutta la città, recuperando un ruolo che dovrebbe essergli caratteristico. E chissà che allora, forse, potremmo trovarci anche un “Pinocchio a Prato” senza bisogno di dover prendere l’auto per gustarci le prelibatezze preparate da Sabina e da David.
Claudio Vannacci