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Chi sperava nei saldi estivi per poter risollevare una stagione fin qui deficitaria, dovrà mettersi l’animo in pace. A una settimana dal via, e dopo il primo week end, oltre la metà dei commercianti iscritti a Confesercenti (57%) ha dichiarato che il volume delle vendite è sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, solo il 7% degli intervistati ha registrato un aumento, seppur limitato. Secondo il 36% si registra invece un peggioramento.Questi in estrema sintesi i risultati dell’indagine condotta dal centro studi Fismo-Confesercenti Prato sui dati relativi all’avvio dei saldi estivi 2009, provenienti da un campione di esercenti dislocati nel comune di Prato (Centro – Semiperiferia – Periferia) e in due comuni della provincia (Montemurlo – Poggio a Caiano). Il campione analizzato è stato suddiviso in 4 categorie merceologiche (Abbigliamento – Calzature – Accessori – Tessile per la casa). I saldi estivi risentono della crisi maggiormente rispetto a quelli invernali. Sono in linea con l’andamento di una stagione deludente, che ancora non sembra uscire dal tunnel della crisi. In linea con quanto rilevato lo scorso gennaio, risultano un po’ più penalizzati i negozi della periferia e dei centri minori, rispetto al centro storico di Prato.Gli occhi sono tutti puntati, ora, sulle nuove amministrazioni cittadine e provinciale. A loro il gravoso compito di mettere in campo gli strumenti per aiutare le piccole imprese del commercio a superare questo momento difficile, magari partendo da quei punti critici già segnalati dalla presidenza comunale Confesercenti di Prato e che attendono risposte concrete e veloci.Peraltro, da questa indagine è subito emerso un dato significativo: il 20% degli esercenti interpellati ha dichiarato di non fare saldi: tra gli esercenti che li hanno avviati, poi, oltre il 35% li ritiene inutili ed un ulteriore 15%, pur ritenendoli necessari, dichiara che il loro inizio andrebbe posticipato di almeno 15 giorni. La percentuale di sconto applicata nella fase iniziale è risultata più alta, rispetto agli anni passati: la quasi totalità degli esercenti interpellati ha affermato di aver applicato fin dall’inizio una percentuale media di sconto superiore al 20 ed il 50% di loro ha iniziato subito con riduzioni di prezzo superiori al 30%.
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