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Dall’etichettatura di composizione e manutenzione all’ecotossicologia, dalle nuove norme di Usa e Cina al Reach: sono cambiate molte cose nelle regole per la produzione e commercializzazione dei prodotti tessili, e tutte con impatti rilevanti sulle imprese del distretto. L’Unione Industriale Pratese ha ritenuto necessario fare il punto della situazione attraverso un incontro “omnibus” che riassumesse gli aspetti principali delle varie questioni. Iniziativa evidentemente opportuna perché all’incontro di ieri – di taglio pratico ma specialistico – hanno partecipato anche aziende di fuori area, inclusi prestigiosi nomi dell’industria dell’abbigliamento nazionale. Relatori sono stati Giuseppe Bartolini del Laboratorio di Analisi Itis “Buzzi”; Primo Brachi del Laboratorio Analisi Brachi; Giulio Lombardo di Brachi Testing Services; Silvia Tarocchi dell’Unione Industriale Pratese. Fra i temi emersi, la crescente attenzione di paesi come USA e Cina per la sicurezza dei prodotti tessili ad uso di adulti ma soprattutto di bambini, per i quali gli standard fissati sono diversi e più restrittivi. Infiammabilità, rischio di tossicità, pericolosità derivante per esempio dal distacco di piccoli particolari che potrebbero essere ingeriti sono alcuni dei parametri interessati dalle nuove normative, che negli USA peraltro sono ancora in via di definitiva fissazione. I parametri sono analoghi a quelli regolati anche dalle norme europee, ma cambiano gli standard e le modalità applicative di analisi e controllo: da qui l’importanza di una buona conoscenza da parte degli esportatori. “Alle nostre orecchie suona quasi come una beffa – osserva Andrea Cavicchi, Vicepresidente dell’Unione Industriale Pratese – ma in effetti la Cina sta dimostrando una crescente attenzione per gli aspetti legati alla sicurezza dei prodotti tessili, tanto che il Governo cinese ha promosso un’azione di intensificazione dei controlli da parte delle dogane. Al momento non si possono nemmeno percorrere soluzioni semplificate di campionamento dei diversi lotti: non essendoci alcuna norma in proposito, le varie certificazioni devono essere prodotte per la totalità degli articoli. Scrupolosità o ostruzionismo rispetto alle importazioni dall’estero? Non si può che propendere per la seconda interpretazione. In ogni caso è indispensabile sapere quali sono le regole, altrimenti il mercato cinese, già difficile, rischia di diventare davvero inaccessibile. Da qui l’esigenza di organizzare l’incontro di ieri.” Infine, ma non per importanza, la progressiva entrata in vigore del Reach: Silvia Tarocchi dell’Unione Industriale ha illustrato gli obblighi delle aziende verso clienti e fornitori, ricordando che l’associazione ha posto a disposizione delle imprese socie un apposito sportello che può fornire indicazioni sui comportamenti da tenere.