A Prato gli stranieri che chiedono un mutuo per acquistare una casa sono il 60% , di questi l’80% sono cinesi, ma faticano ad ottenere un mutuo e pagano circa il 30% in contanti il resto con un mutuo a tasso fisso. Secondo i dati forniti da Mediatori Group sono anche quelli con il tasso più alto di solvenza, in crescita la richiesta da parte di bengalesi e pakistani che non riuscendo a trovare una casa in affitto la comprano. “Rispetto allo scorso anno – spiega Michel Quasada consulente Euroansa Mediatori Group Prato – abbiamo registrato in generale una richiesta del 12,8% in più rispetto al 2023, la durata è di 25 anni con una rata media di 400 euro”.
A proposito di affitti crescono le richieste di quelli transitori da 6 a 18 mesi dove, in alcuni casi, per l’affitto per un bilocale arriva anche a mille euro, il 5% delle richieste arriva da società che hanno vinto appalti per grandi lavori in città o provincia, a partire dalla fibra, che preferiscono affittare appartamenti per i propri dipendenti piuttosto che rivolgersi ad alberghi o altre strutture turistiche. Sempre sul fronte degli affitti nel 2024 si è registrato un aumento dell’ 8% rispetto allo scorso anno con in media un costo di 12 euro al metro quadrato, a chiedere la locazione sono soprattutto gli stranieri (55%), seguite da italiani (20%) con famiglie composte da quattro persone più animali domestici, il 15% sono genitori single con figli in età scolare e un 5% da insegnanti o studenti. Le zone più gettonate sono quelle vicino all’ autostrada (prato Est) oppure in centro storico per la vicinanza con la stazione e la capillarità delle corse dei bus. “La richiesta di affitto – spiega Laureta Kazazaj consulente locazione per Mediatori Group – è sempre alta a differenza dell’offerta, in media si affittano meglio le case arredate, gli affitti in generale variano dagli 800 ai 1.200 euro per un trilocale”. Per quanto riguarda invece la locazione di fondi commerciali in centro storica continua lo squilibrio fra l’offerta sempre alta e la domanda sempre scarsa, tanto che molti proprietari chiedono il cambio di destinazione per uso abitativo o garage. Sul fronte invece delle compravendita quelle del 2024 restano sostanzialmente stabili rispetto all’ anno precedente anche se l’ultimo trimestre ha registrato un incremento del 9,3% rispetto alla media nazionale del 7,6%.
Cala il prezzo medio da 189 a 172, questo perché gli acquirenti hanno meno disponibilità e cercano casa in zone più periferiche, il trilocale è comunque quello più richiesto. Partendo dal Comune di Prato, Pietà e Castellina si confermano le zone più costose: la valutazione media al metro quadro ammonta a 3500 euro per una nuova costruzione, scendendo a 2.500 euro per l’usato ristrutturato. Subito dopo, a quota 2.100 per il ristrutturato, troviamo la zona Galceti – Villa Fiorita – Figline (dove il “nuovo” costa 3mila euro al metro quadrato). Più o meno allo stesso livello La Querce: anche in questo caso 3mila euro al metro quadro per il nuovo, 1.850 per l’usato ristrutturato. All’estremo opposto, resta il Soccorso: 1.300 euro al metro quadro per l’usato ristrutturato. Guardando invece a livello provinciale, sono Montemurlo e Vaiano a far registrare i valori medi più elevati per quanto riguarda il ristrutturato: 1.600 euro in entrambi i casi, con Montemurlo che “costa” mediamente 200 euro in più per il nuovo (2.400 euro al metro quadro “contro” 2200). Bagnolo la frazione più costosa, con 1.650 euro al metro quadro. Cantagallo resta il Comune più economico, con 1.200 euro al metro quadrato.
“La disponibilità di spesa sia nella fascia 100mila 199.000 euro – spiega Paola Vignolini responsabile vendite Val di Bisenzio Mediatori Group – è in crescita, abbiamo raggiunto il 64,47%, in diminuzione le altre, aumentano i giorni di trattativa, circa 18 e diminuiscono quelli media di venti stabilizzati sui 5 mesi”.
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