Gida è a un passo dal diventare interamente pubblica . Questo pomeriggio, 27 marzo, è arrivato all’unanimità il via libera del Consiglio generale di Confindustria Toscana Nord alla cessione delle proprie quote ad Alia Multiutility. Per la precisione il 45,08%. Esattamente come annunciato da Notizie di Prato lo scorso dicembre, nonostante le smentite dalla stessa Confindustria. Un fatto storico che arriva a oltre 40 anni dalla nascita della società con Comune di Prato e Consiag, conseguenza dell’entrata in vigore della legge Merli, che attraverso gli impianti di depurazione di Baciacavallo e del Calice, ha rappresentato un’esperienza di grande sinergia tra pubblico e privato garantendo equilibrio fra le esigenze dell’industria tessile pratese e i bisogni della popolazione. Ora siamo al capolinea di questa esperienza mista. Una perizia ha valutato Gida 13,5 milioni di euro basandosi sul patrimonio netto della società. Significa che Confindustria incasserà oltre 6 milioni di euro. Al netto dell’aumento di capitale di 2 milioni di euro sborsato oltre tre anni fa per rimettere in ordine i conti di Gida, dove andranno questi soldi? Nelle casse comuni a beneficio anche degli industriali lucchesi e pistoiesi, o resteranno sul territorio pratese da cui provengono? Lo scopriremo nei prossimi giorni quando l’operazione di vendita sarà messa nero su bianco. Secondo quanto risulta a Notizie di Prato sembra proprio che tale somma sarà reinvestita a favore del distretto tessile per progetti di sistema che aumentino la competitività delle aziende socie.
Affinchè Gida diventi completamente di proprietà di Alia multiutility, già dentro con l’8% portato in dote da Consiag, è necessario che anche il Comune conferisca la sua quota, pari al 46,92% di Gida. Finora non lo ha fatto per attendere la decisione di Confindustria evitando di farla sentire “accerchiata”. Ora ci siamo. Il conferimento, che dovrà passare entro breve dal Consiglio comunale, permetterà al Comune di Prato di accrescere il proprio peso in Multiutility portandolo a circa il 19%. Potenziamento che si riverbererà sulla divisione degli utili. Per il Comune, così come per Confindustria, significa alleggerirsi di una partecipata piuttosto impegnativa dal punto divista gestionale ed economico che negli ultimi anni ha dato diversi grattacapi e il bisogno di rinnovare l’impiantistica a cominciare dall’inceneritore di fanghi. Conferendo in Alia però, manterrà un controllo indiretto.
Le novità per Gida non sono finite qui perché a breve sarà richiesto di trasformare l’impianto da prevalentemente industriale a civile con ingresso nel sistema idrico integrato. Cosa che potrebbe comportare un aumento della tariffa per le imprese di alcune categorie, a seconda della tipologia di rifiuti prodotta, ma in generale va detto che tutte le aziende avranno la garanzia di stabilità senza pericolose fluttuazioni di prezzo da una stagione a un’altra.
(e.b.)