La 40esima edizione di Milano Unica che presenta le collezioni per la primavera estate 2026 si è aperta all’ insegna della qualità e della quantità dei compratori. Agli stand, sono 95 le aziende pratesi, sono tornati anche i clienti asiatici, una tendenza che si era già vista a fine gennaio in occasione di Pitti Immagine Filati.
Già dalle prime ore della giornata gli stand sono stati affollati. “Un’ottima partenza – spiega Sandro Ciardi di Dinamo – abbiamo visto il ritorno di clienti coreani, giapponesi, ma anche europei. Non solo una buona affluenza, ma anche di qualità. Speriamo che sia un segnale di ripresa anche per il distretto pratese”.
Collezioni, quelle estive e primaverili che non caratterizzano la produzione pratesi, più orientata all’ invernale, ma che hanno trovato l’interesse dei compratori.
“Milano Unica – spiega Giovanni Gramigni Bisentino – si conferma ancora una volta la fiera di riferimento. I clienti sono arrivati da subito, l’interesse c’è poi vedremo: se saranno rose fioriranno”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Franco Bini Lineaesse: “Tanti i compratori anche stranieri che hanno dimostrato interesse per le nostre collezioni. Prato è presente in forza a Milano ora serve solo che il vento riprenda a soffiare nel verso giusto”.
Soddisfazione anche per Roberto Rosati Fortex “Nonostante l’edizione di gennaio sia più debole l’affluenza è stata tanta come l’interesse. Le somme si tirano comunque alla fine, quando arriveranno gli ordini, ma per ora la sensazione è di una buona edizione”.
I materiali ricevuti, selezionati ed esposti nell’area Tendenze di Milano Unica per questa stagione Primavera-Estate 2026, sono in linea con i temi proposti, con una grande maggioranza di materiali naturali, di tessuti leggeri, con tante lavorazioni e mix di fibre di varie tipologie. Gli accessori, come i tessuti, hanno prevalenza di materiali grezzi e molti dettagli metallici o in platica/gomma riciclata. I colori sono stati usati così come proposti nella cartella colore, anche sfumati in nuance monotonali.

“La collezione che oggi presentiamo, ha già portato nelle precedenti preview internazionali a più di 50 nuovi contatti – spiega Leonardo Raffaelli, Balli il Lanificio -. E stiamo registrando a oggi un significativo incremento del portafoglio ordini rispetto alla collezione estiva dell’anno precedente. Le sensazioni sono positive e questo inizio di anno ci rende sempre più fiduciosi per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati”
La tessitura made in Italy (in un’accezione comprensiva di tessitura laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia), secondo le stime elaborate dall’Ufficio Studi Economici di Confindustria Moda – basate sul quadro congiunturale di riferimento e sulle Indagini Campionarie interne – è attesa archiviare il 2024 in area negativa. Il turnover complessivo, stimato in flessione del -7,7%, calerebbe a 7,1 miliardi di euro, concorrendo così all’11,8% del fatturato generato dal complesso della filiera Tessile-Abbigliamento.Sul bilancio settoriale sfavorevole incidono sia la contrazione delle vendite sui mercati esteri sia, il mercato interno, principalmente focalizzato su produzioni di capi di alta gamma spesso destinati alla successiva riesportazione, rivelatosi sofferente in tutti i comparti.
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