Con il 2023 si è chiuso anche per le provincia Prato un anno non brillante per la produzione manifatturiera. Dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord emerge un andamento discendente se si confrontano i numeri dell’ anno che si è appena chiuso con gli stessi del 2022. Infatti si è passati da un 1° trimestre di poco positivo, +0,3%, ai -2%, -7,9% e -9,7% dei successivi, arrivando a una chiusura dell’anno a -4,8% sul 2022. Da evidenziare che è sul 4° trimestre che si sono manifestati i danni dell’alluvione di novembre. Inevitabilmente, è il tessile a determinare in gran parte l’andamento complessivo, chiudendo l’anno a -7,8% dopo un 3° e 4° trimestre con contrazioni dei volumi di produzione superiori al 10%; positive le previsioni degli ordinativi esteri per il trimestre in corso.
L’abbigliamento-maglieria, pur in calando nel corso dell’anno, è rimasto in territorio positivo: +1,3% rispetto al 2022, che a sua volta era a quota +2%. ” Gli andamenti, sebbene il tessile pratese abbia subito anche i danni dell’alluvione, – è il commento di Maurizio Sarti presidente Sistema Moda Ctn – sono in linea con i dati nazionali: il caso-moda non è solo locale ed è dovuto a vari fattori che vanno dalla scarsa fiducia di mercati che soffrono le instabilità internazionali a una competitività compromessa da costi energetici ancora alti, trasporti onerosi che incidono sia sulle materie prime in entrata sia sui prodotti in uscita e dalle tante penalizzazioni di un sistema Paese complicato. Le aspettative non sono negative, nel complesso: riteniamo che la seconda parte del 2024 possa portare novità positive.”
La meccanica pratese, in gran parte meccanotessile, ha avuto anch’essa un andamento in calando, chiudendo l’anno a -4,1%; va detto però che il comparto viene da un 2022 che, col suo +6,6%, costituisce un termine di paragone impegnativo. Peculiare la prestazione dell’abbigliamento-maglieria: il 2023 si era aperto con un eccellente +15,9% del 1° trimestre sul corrispondente periodo del 2022; dimezzata, a quota +8,7%, la prestazione del 2° trimestre, mentre la seconda metà dell’anno è stata quasi uniformemente in calando (-3% il 3° trimestre, -2,9% il 4°). Ne deriva un +4,7% nel confronto con un 2022 che a sua volta aveva segnato +3,4%, con previsioni per il trimestre in corso non ottimistiche, soprattutto per il mercato estero.
I dati sul settore edile sono aggregati alle tre province di Prato, Pistoia e Lucca. Le ore lavorate dagli operai, un dato molto vicino a quello della produzione per le costruzioni, fino a novembre 2023 erano aumentate del +3,3% sul gennaio-novembre 2022; tuttavia, a novembre le imprese iscritte erano 1.912, il 2,9% in meno rispetto a novembre 2022; cresciuti invece gli operai iscritti, che sono 8.068 (+1,1%). ” Si sono registrate meno imprese con più operai- spiega Daria Orlandi, ANCE Toscana Nord – per cui aumenta il numero di addetti iscritti al sistema delle Casse Edili. E’ un dato coerente con il nostro impegno, che va nel senso della sicurezza nei cantieri, contro il lavoro nero e, infine, a favore della qualificazione delle imprese e della formazione degli operai.”
Nel complesso delle tre province il risultato per il 2023 rispetto all’anno precedente è -2,1%, ma, come di consueto, con apporti diversi: se Pistoia e Lucca contengono le perdite (rispettivamente -0,8% e -1,2%), Prato segna un più significativo -4,8%.
“ Un anno opaco, il 2023- commenta la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli- in questo 2024 si nutrono aspettative soprattutto per il secondo semestre.”
Male la produzione tessile: nel 2023 calo di quasi otto punti percentuali, positivo solo l’andamento della maglieria
Secondo i dati dell'Osservatorio di Ctn trend negativo anche per il meccanotessile, a Prato il manifatturiero ha perso il 4,8%
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