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Sempre più alto l’allarme per il settore edile a Prato. Ance Prato-sezione Edili dell’Unione Industriale Pratese ha fatto oggi, all’atto del suo insediamento dopo le elezioni interne all’Unione, il punto della situazione traendone nuovi motivi di preoccupazione. I dati della Cassa edile parlano chiaro: nel primo bimestre 2010 sono già sparite, rispetto a dicembre 2009, 30 aziende (adesso sono 545); rispetto all’inizio del 2008 siamo a un quarto di meno sia di imprese che di lavoratori (questi ultimi erano 2.689 a gennaio 2008, sono oggi 1.966). Il quadro è quindi di una crisi forte che i dati sul mercato immobiliare rendono ancor più preoccupante: Ance Toscana evidenzia che se la regione va male (anche se il 2009 ha segnato un modesto recupero rispetto al pessimo -18,2% delle compravendite nel residenziale nel 2008), Prato va ancora peggio. Spetta alla provincia di Prato infatti la poco invidiabile palma della maggior contrazione delle compravendite nel residenziale nel 2009: -17,3% rispetto al 2008. Per il commerciale siamo addirittura a -20,7% (dato 2009 rispetto al 2008), anche se Pistoia e Grosseto fanno ancora peggio.A preoccupare ulteriormente gli edili pratesi è anche la constatazione che non c’è da parte di istituzioni e sindacati la percezione di quanto la crisi pesi soprattutto sulle piccole imprese del settore. Critica la situazione dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni: un problema nazionale che si concretizza anche sul territorio, a danno delle imprese che operano con interlocutori pubblici. La situazione della liquidità è peraltro aggravata dai problemi del credito: le imprese edili pratesi chiedono maggiore attenzione e sostegno, anche da parte del sindacato, per quelle realtà che pur nel difficile contesto attuale dimostrano dinamismo e vitalità.