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Nonostante i venti di crisi che si fanno sentire anche nel distretto parallelo sono in crescita le imprese cinesi iscritte alla Camera di commercio di Prato che sono arrivate a quota 4.395 e continuano ad aumentare a tappe forzate con una crescita che nei primi nove mesi del 2009 è stata del 10,3%, un tasso che compensa ampiamente quello negativo registrato tra le ditte italiane.Adesso l’81,8% delle imprese di confezioni del distretto è di proprietà cinese. Questi alcuni dati presentati con la ricerca “Storie e progetti imprenditoriali dei cinesi di Prato” coordinata dall’ufficio studi della Camera di commercio in collaborazione con Anna Marsden e Dario Caserta.Lo studio si basa su un questionario al quale ha risposto un campione di 75 imprenditori cinesi. Dai risultati emerge che hanno per lo più meno di 40 anni, oltre la metà di loro gestisce piccole attività con meno di 5 dipendenti. Per il 47% del campione Prato non è stata la prima destinazione e la scelta di emigrare risale a molti anni addietro tanto che il 52% è in città da prima del 1999. Le reti familiari e comunitarie costituiscono un vero e proprio punto di riferimento per l’imprenditore cinese anche sotto il profilo economico. Tra le novità la tendenza ad assumere italiani sopratutto sul fronte commerciale e amministrativo e il desiderio di diversificare. Tra le difficoltà in primis la conoscenza linguistica, anche se emerge un po’ di disappunto per qualche atteggiamento razzista.