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Nel 2009 le ore di cassa integrazione autorizzate in Toscana sono state oltre 34 milioni e Prato da sola ne ha utilizzate più di un terzo del totale. Il maggior numero delle domande infatti proviene dalle province di Prato (34,7%) e Firenze (22,3%), seguite dalle aziende aretine (11,9%) e pistoiesi (11,4%). Sono i dati che emergono dal Rapporto sul mercato del lavoro 2009 in Toscana realizzato dall’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica. Anche nel terzo trimestre 2009 le perdite di posti di lavoro si concentrano nell’industria (-10,6%). Sempre nel 2009 è stata registrata una crescita della disoccupazione (+5,8%/5,9% rispetto al 2008), in particolare quella femminile, dei giovani e degli stranieri. Rispetto ad altre regioni del centro-nord la Toscana si caratterizza per una bassa quota di laureati: la percentuale degli occupati che hanno un livello di istruzione elevato nell’industria toscana, secondo i dati Eurostat è del 6% contro il 21% dell’Europa dei 15. Secondo l’Irpet c’è anche un problema strutturale: il sistema scolastico universitario produce più laureati di quanti il sistema produttivo sia in grado di assorbirne. Per rispondere ai problemi del mercato del lavoro nel 2010 la Regione ha studiato alcune misure: 12 milioni di euro per vari interventi: 3000 euro a chi assume per ogni lavoratore prossimo alla pensione, un sussidio per aiutare gli studenti universitari figli di coloro che hanno perso o perderanno il posto di lavoro. Poi incentivi per le aziende che assumeranno lavoratori in mobilità, donne sopra i 30 anni o giovani laureati a tempo indeterminato.
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