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No ai bandi pubblici al minimo ribasso. Così si è espressa la categoria delle Tipografie di Confartigianato Imprese Prato in occasione della prima riunione del nuovo consiglio che si è insediato dopo le recenti elezioni interne. “Oggi purtroppo la realtà è questa – spiega la presidente di categoria, Valeria Neri – i bandi si giocano sulla logica del minimo ribasso, una logica che presta il fianco ad aziende, quasi esclusivamente provenienti da altre zone d’Italia, che offrono condizioni che vanno contro ogni logica di mercato”. La categoria, tuttavia, non si limita a criticare ma intende anche proporre possibili soluzioni. “Nessuno – sottolinea Neri – chiede di favorire le aziende locali, cosa del resto inattuabile viste le normative vigenti. Ma credo sia assolutamente ragionevole chiedere che i bandi permettano alle aziende di praticare prezzi che garantiscano i margini per la copertura dei costi e un guadagno equo. E che, sotto quelli che sono i livelli di minima redditività per un lavoro, sia giusto tracciare una linea”. Ma quali sono questi livelli? “Su questo aspetto dice Valeria Neri – noi come categoria di Confartigianato offriamo tutte le nostre competenze, dati e informazioni in nostro possesso per realizzare una sorta di ricerca di mercato che, sulla base dei costi effettivi per le materie prime, il personale e di produzione, individui una soglia minima di prezzo relativamente alle varie voci”.
Nel frattempo, la categoria risente inevitabilmente della crisi economica che investe l’intero distretto. Il volume di affari delle aziende associate a Confartigianato per la categoria Comunicazione e innovazione, nel 2009 è calato del 15,6% rispetto al 2008. In particolare le tipografie hanno accusato un calo intorno al 30%. Più contenuta invece la discesa per fotografi e terziario innovativo che accusa un -13,2%.