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Prato è la locomotiva della Toscana e se si ferma la locomotiva allora sono guai anche per il resto del treno. Per questo deve partire proprio da Prato l’operazione riscossa. Lo hanno sostenuto i vertici nazionali, regionali e locali della Cna che stamani si sono riuniti a Prato per discutere i dodici punti di politica industriale che sono al centro della campagna italiana “Contro la crisi subito, con le piccole imprese riparte l’Italia”. Un elenco di priorità individuate dalla Cna e che entro la fine del mese saranno portate sui tavoli istituzionali, a cominciare da quello del presidente del Consiglio. Perché la parola d’ordine è fare presto, perché le piccole imprese, che fino ad ora hanno retto stoicamente, non possono farcela ancora per molto. L’artigianato chiede quindi riconoscimenti e voce in capitolo: non ha licenziato, ha resistito alla crisi nonostante un crollo verticale degli ordinativi, ha cercato di tirare avanti. Ma ora non è più possibile, è stato detto dai leader di Cna, occorrono aiuti, serve allentare la stretta del credito per dare ossigeno alla liquidità delle aziende. E allora, ecco alcune delle proposte su cui avviare una discussione: studi di settore, acconti di imposta, blocco del pagamento delle rate dei mutui, semplificazione burocratica, istituzione di quote per le piccole imprese negli appalti pubblici. La campagna “Contro la crisi subito” campeggia bene in vista a Prato con maximanifesti che vogliono tenere alta la guardia sui problemi del lavoro per i quali non ci sono ferie che tengano.
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