Innovazione nel trattamento delle Acque Reflue Tessili: rimozione di microplastiche, PFAS e altri contaminanti con minori costi ed emissioni. E’ il titolo del convegno organizzato a Prisma, il centro di trasferimento tecnologico per le imprese del distretto tessile pratese, moderato da Pietro Pin, membro del tavolo nazionale della moda. L’evento si è tenuto venerdì scorso. A intervenire, dopo i saluti del presidente del Palazzo delle Professioni, Marco Dominici, è stato il direttore di Next Technology Tecnotessile, Andrea Falchini. E poi Cristian Carboni di De Nora Water Technologies Italy, Cecilia Polizzi dell’Università di Firenze dipartimento di ingegneria civile e ambientale, e Tiziano Battistini (Aquafil) che hanno parlato delle microplastiche nelle acque reflue del settore tessile, analisi tracciabilità e strategia di mitigazione.
Fra i promotori del convegno, come detto, c’è stata la società di ricerca nazionale, con sede a Prato, Next Technology Tecnotessile. “Nell’intervento ho sottolineato l’importanza della ricerca tecnologica e scientifica per ridurre l’impatto della filiera tessile sulle risorse naturali e in particolare sulla risorsa idrica – spiega Falchini -. Due dei temi maggiormente trattati durante il convegno sono stati l’inquinamento dovuto a microplastiche da tessile e l’inquinamento da PFAS. In questo contesto si inseriscono i progetti di Next Technology Tecnotessile sul recupero e valorizzazione della lana autoctona (progetto MARLAINE), l’impiego di coloranti naturali (progetto AGRICOLOR) e le possibili soluzioni per evitare o ridurre l’utilizzo di PFAS (progetto TORNADO). Nel corso del convegno, inoltre, sono emerse con chiarezza alcune specificità virtuose del distretto di Prato, come la tradizione nella rigenerazione della lana e l’impianto GIDA per la gestione delle acque industriali del distretto”.
Fra i relatori della giornata presente anche l’onorevole di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta. Nella platea anche l’ingegnere Daniele Daddi, responsabile tecnico di Gida.
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