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Infortuni da covid: Prato è la seconda provincia in Toscana e la prima per mortalità


L'allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil che hanno scritto al prefetto per chiedere un incontro urgente. Da gennaio a settembre arrivate all'Inail 395 denunce di cui tre per decessi


Redazione


Da gennaio a settembre, all’Inail regionale, dalla provincia di Prato, sono arrivate 395 denunce per infortuni sul lavoro da covid, e 3 sono quelle mortali.
Dati che portano Prato ad essere la seconda provincia toscana per infortuni da coronavirus (13% delle richieste totali) e prima per quelli che hanno causato la morte (2 sono avvenuti a Firenze e 1 a Livorno, Pisa e Massa).
I lavoratori più colpiti sono quelli del settore sanitario e in particolare le donne: il 70% delle denunce riguardano medici, infermieri, oss e farmacisti, il 4% arrivano dagli interinali impiegati sempre nella sanità e il 2,6% riguarda il settore delle pulizie. Il 70% dei contagiati ha un’età compresa fra i 35 e i 64 anni (73% sono donne), il 16% tra i 18 e i 35.
Un quadro che preoccupa Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto al prefetto Laura Volpe, tramite una lettera spedita ieri e firmata dai Lorenzo Pancini, Erika Caparrini, e Rodolfo Zanieri, un incontro per chiedere un intervento del governo prima che si arrivi al punto di non ritorno. Prato – secondo quanto riportato nella lettera – con 2.194 casi ogni 100.000 abitanti, resta la provincia toscana con il più alto tasso di contagiosità. A livello regionale la media si attesta sui 1.748 casi ogni 100.000 abitanti. Nell’area Covid dell’ospedale Santo Stefano risultano ricoverati 138 pazienti, mentre 25 sono i degenti in terapia intensiva su 28 posti letto disponibili.
“Abbiamo chiesto all’Inail maggiori informazioni su questi dati – spiega Lorenzo Pancini segretario della Cgil di Prato – ma ad una prima analisi credo che si stia scontando scelte sbagliate nella sanità. Da anni chiediamo che ci sia un incremento nell’organico in ospedale, e ora è diventato ancora più importante ottenerlo. Chiederemo al prefetto di poter aprire un tavolo con Asl anche nell’ottica dei 500 posti letti nel Creaf, che avranno bisogno di ulteriore personale”.
Oltre al problema dei contagi, i sindacati denunciano la lentezza con cui avvengono i tracciamenti e le risposte dei tamponi. “Porremo all’attenzione del prefetto – continua Pancini – anche il problema della copertura contributiva e retributiva del periodo che intercorre fra quando il lavoratore si sottopone al tampone e l’arrivo della risposta, per ora è costretto a mettersi in ferie. Serve quindi una regolamentazione”.
L’infortunio mortale legato al covid prevede la responsabilità penale del datore di lavoro sia pubblico sia privato. “Non è ammesso nessun tipo di scudo – precisa Pancini – purtroppo mi aspetto che questi dati siano in costante aumento, visto che solo fra giugno e settembre abbiamo avuto un incremento delle denunce per infortunio dell’1%. A giorni i dati dovrebbero essere aggiornati con quelli del mese di ottobre. Per ora scuola e manifatturiero reggono”.

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Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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