A settembre potrebbe essere un rientro dalle ferie preoccupante per i lavoratori delle imprese tessili del distretto pratese. Per quelle artigiane le ore a disposizione per la cassa integrazione (Fsba) potrebbero essere finite e quindi si prospettano grosse difficoltà per il mantenimento del posto di lavoro nei mesi successivi. Nell’industria, invece, c’è ancora la possibilità di utilizzare l’ammortizzatore sociale e infatti costantemente arrivano già le richieste per il mese di settembre e soprattutto di ottobre. Ad aggravare la situazione gli andamenti negativi di produzione ed export che non danno segnali di ripresa nel breve termine, le prospettive migliori per l’inversione di tendenza è fissata per febbraio 2025.
Queste le premesse con cui il distretto si prepara ad affrontare il tavolo della Moda convocato il 6 agosto a Roma dal Ministro delle attività produttive Adolfo Urso a cui parteciperanno la Regione Toscana, le associazioni di categoria e i sindacati. L’assessore al Lavoro Alessandra Nardini ha inviato una lettera al ministro Calderone, che sarà presente al tavolo, in cui presenta un dato drammatico: sono 8.160 I lavoratori toscani del comparto moda che ogni mese percepiscono la cassa integrazione. “Occorrono interventi rapidi ed efficaci per sostenere i redditi di migliaia di lavoratrici e lavoratori, già a partire dalle prossime settimane – spiega Nardini – Il fattore tempo è determinante”.
Preoccupati anche i sindacati. “La situazione è molto pesante – ha spiegato Juri Meneghetti della Filctem Cgil – le richieste arrivate prima dell’estate sono state in buona parte utilizzate, le aziende allungano il periodo di chiusura attaccando alle consuete tre settimana una in più, utilizzando appunto gli ammortizzatori sociali. In altri territori vicino al nostro le aziende iniziano a chiudere”
Anche la Femca Cisl con Ingrid Grasso ribadisce: “Confidiamo che arrivino delle risposte concrete per alleviare la situazione di difficoltà che ormai da mesi vivono le aziende del settore moda ed i rispettivi dipendenti. Ci attendiamo ammortizzatori sociali speciali che permettano di superare senza impatti negativi sociali questo periodo di difficoltà e sostenere la transizione necessaria alla ripresa stabile, preservando competenze e professionalità uniche e difficilmente riproducibili senza la giusta tutela “
Intanto si sta muovendo anche la politica: “Terminato il piano ferie – annuncia Matteo Mazzanti segretario provinciale di Fdi – le aziende necessitano di un piano cassa integrazione speciale, simile al modello attuato per l’emergenza Covid, che richiede di essere attivato per settembre”.
Il distretto aspetta il tavolo della moda ma intanto i dati sulla cassa integrazione fanno paura
Le aziende dell'artigianato al rientro dalle ferie rischiano di non avere più ore a disposizione, in aumento le richieste anche degli industriali. Fratelli d'Italia: "Serve un piano straordinario come fatto per il Covid"
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