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Il Covid presenta il conto, nel primo trimestre cala l’export del distretto e della filiera tessile


Secondo uno studio condotto da Intesa Sanpaolo tra gennaio e marzo, il comparto ha perso il 5,3% che scende all'11% per le aziende tessili. Leggero incremento per l'abbigliamento. La vicinanza con i fornitori potrebbe essere una leva per la ripresa


Redazione


ll distretto tessile di Prato, nel primo trimestre del 2020, ha registrato una flessione dell’export del 5,3% mentre quello delle macchine per l’industria un incremento dello 0,5% rispetto allo scorso anno, confermando come mercati di riferimento Turchia e Germania.Scindendo ulteriormente i dati, la filiera del tessile ha perso l’11% mentre quella dell’abbigliamento ha guadagno il 2%.
A dirlo il Monitor dei distretti della Toscana, realizzato dalla direzione studi e ricerca Intesa Sanpaolo tra gennaio e marzo.
Particolarmente penalizzate le esportazioni verso i mercati asiatici: Cina (-37,2%) e Hong Kong (-36,6%), che sono stati interessati da inizio anno dalla diffusione del contagio e dalle politiche restrittive.
Sempre secondo lo studio, i distretti della moda hanno dimostrato nel tempo un forte dinamismo grazie al rafforzamento continuo sui mercati esteri e a una capacità di generare un saldo positivo negli scambi internazionali che nel 2019 è stato pari a 9,4 miliardi, più che raddoppiato rispetto al 2008.
Altro  elemento interessante è la vicinanza dei rapporti di fornitura. In particolare, Intesa Sanpaolo ha analizzato i flussi dei pagamenti effettuati dai clienti del Gruppo verso i propri fornitori italiani tramite bonifici e ricevute bancarie ricostruendo la filiera di fornitura: il distretto tessile abbigliamento di Prato si rifornisce a una distanza inferiore ai i 60 Km , a fronte di una media dei distretti del sistema moda italiano di 99 Km. Questo aspetto potrebbe rappresentare un possibile punto di forza e di rilancio per le imprese del territorio. La crisi internazionale legata alla diffusione del Covid-19 potrebbe accelerare processi di near shoring: la necessità di garantire cicli di fornitura, anche nel caso di nuovi fenomeni epidemici, potrebbe portare a una revisione del parco fornitori e dei mercati geografici di riferimento, nell’ottica di limitare i rischi normativi connessi al superamento di confini nazionali o continentali. “Si potrebbe assistere quindi – spiegano dal centro studi – a un potenziamento di piattaforme produttive a livello continentale e a una ridefinizione su scala continentale dei processi produttivi che potrebbe diventare un’opportunità per le imprese distrettuali con elevate competenze e produzioni di qualità fortemente specializzate”.
Un ulteriore aspetto che è stato fortemente impattato dall’emergenza è il processo di evoluzione verso il digitale e l’e-commerce: il sistema moda già prima della crisi aveva registrato un aumento significativo delle attività, posizionandosi come primo settore in Italia per export online. Le attese sono di un ulteriore rafforzamento di questo canale proprio a partire dal mercato domestico, con una crescita nel 2020 stimata per l’abbigliamento e accessori del 21% e con un incremento di 6 punti del grado di penetrazione stimato in un 15% in termini di acquisti online sui consumi totali (fonte: Politecnico di Milano – Osservatori.net).
“Superata la fase più strettamente emergenziale – continua la nota del centro studi – nei prossimi mesi il sistema moda sarà chiamato a rispondere a profonde trasformazioni: un cambiamento delle abitudini e dei comportamenti di acquisto con impatti importanti sui canali di vendita e sulle caratteristiche dei beni, profonde trasformazioni nelle organizzazioni aziendali che richiederanno ripensamenti delle proprie strategie per ricollocarsi in un contesto nel quale potrebbero emergere nuovi equilibri con assetti modificati nelle catene globali del valore. In questo contesto il grado di integrazione della filiera, le competenze presenti, la proiezione verso i mercati internazionali, la prossimità tra operatori potranno rappresentare dei punti di forza se adeguatamente valorizzati da tutti gli operatori del sistema”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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