Pesano gli effetti lunghi dell’alluvione del novembre scorso sul bilancio della produzione industriale a Prato nel primo trimestre 2024, come attestano le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. Il dato pratese, con un -7,8%, è nettamente il peggiore infatti rispetto a quello dei tre territori di Ctn, dove il dato complessivo si ferma invece ad una flessione minima rispetto allo stesso periodo del 2023: -1,2% con Pistoia in sostanziale tenuta e Lucca che fa invece registrare un +2%.
“Il quadro che emerge dai dati del Centro studi di Confindustria Toscana Nord per il 1° trimestre 2024 nel confronto con lo stesso trimestre del 2023 non è inaspettato ma comunque severo – afferma la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -. Il totale, nel confronto con il 1° trimestre dell’anno precedente (peraltro positivo, in linea con quello del 2022), è a quota -7,8%. Il maggior contributo a questo risultato negativo deriva dal -9,8% del tessile, peraltro esattamente in linea con le prestazioni dello stesso comparto a livello nazionale; ma portano un netto segno meno anche la metalmeccanica (-9%), che include il meccanotessile, e l’abbigliamento-maglieria (-8,3%). Solo in parte questi risultati possono essere imputati alle conseguenze dell’alluvione di novembre, anche se questa ha indubbiamente continuato a far sentire i suoi effetti anche nei mesi successivi e tuttora non può dirsi un capitolo del tutto chiuso. Il problema dell’andamento del tessile a livello nazionale, e anche al di là dei confini italiani, ha vari risvolti, ed è stato al centro della recente assemblea della sezione Sistema moda. Hanno destato particolare interesse i dati relativi ai prodotti di fascia alta, segnati da un eccesso di stoccaggi che sono in corso di allocazione sul mercato: nel frattempo, gli ordinativi inevitabilmente ristagnano. Un quadro, questo, che è rimasto in essere al di là del termine del 1° trimestre, condizionando anche quello in corso.”
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