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“Le invio un appello a intervenire con una iniziativa di monitoraggio sulle relazioni che riguardano i rapporti tra le imprese della filiera, un ulteriore deterioramento delle quali potrebbe comportare il rischio di preoccupanti tensioni di carattere socio-economico”, comincia così la lettera che ieri il presidente della Provincia, Lamberto Gestri ha inviato al prefetto, Maria Guja Federico. “Ci sono comportamenti nel sistema di relazioni della filiera che probabilmente riguardano un gruppo ristretto e vanno isolati – spiega Gestri – nei giorni scorsi a Prima ho incontrato imprenditori pieni di passione e voglia di fare, nonostante le difficoltà. Il loro impegno e quello di tanti altri deve essere incoraggiato sostenendo la correttezza”:“Il permanere delle difficoltà, a cui si accompagnano timidi segnali di ripresa, mi spingono a intervenire – sottolinea Gestri nella lettera la prefetto – La preoccupazione, che mi viene confermata giorno dopo giorno dall’incontro con contoterzisti e artigiani, è che, in assenza di un’etica diffusa, un gruppo di piccole imprese che stanno coraggiosamente reggendo l’impatto delle difficoltà siano vittima di comportamenti assolutamente inaccettabili probabilmente praticati da un limitato numero di soggetti , dove vige la regola del più forte e dove modalità e tempi dei pagamenti possono diventare oneri insostenibili. Le responsabilità di pochi danneggiano tutti”.“Negli ultimi anni, sotto la stretta della crisi, c’è una categorie di aziende, quelle artigiane e delle lavorazioni conto terzi, che più di altre ha pagato e sta pagando gli effetti delle difficoltà – spiega Gestri – Soprattutto su queste imprese, in buona parte a conduzione familiare e con un numero di addetti ridotto (molti sono privi del prezioso paracadute rappresentato dagli ammortizzatori sociali), si è scaricato il peso del disagio. Numerose, tra l’altro, sono quelle costrette a chiudere i battenti. Le associazioni di categoria, a partire da Cna e Confartigianato, hanno messo in evidenza più volte e con determinazione questa grave problematica”.“Il folto gruppo di imprese a cui faccio riferimento ha dato risposte importanti alla flessibilità del sistema e alle esigenze produttive – mette in evidenza – Tanto che lo stesso tavolo di distretto si è sempre fortemente preoccupato della salvaguardia della filiera nel suo insieme per fare in modo che il sistema Prato, una volta superata la crisi, fosse in grado di agganciare la ripresa”.La Provincia, grazie all’impegno determinante della Regione e di Fidi Toscana, ha messo a punto un pacchetto specifico di iniziative finalizzato ad aumentare il potenziale di concorrenzialità e la capacità di resistenza di queste imprese. “In una situazione del genere – fa notare il presidente – anche le opportunità e le risorse per il rafforzamento di queste stesse imprese potrebbero perdere di efficacia e non possono essere utilizzate”, afferma il presidente. “Sono convinto che non ci risolleveremo dalla crisi se non tutti insieme – conclude – E’ questa un’esigenza etica ma anche una necessità economica, legata alla salvaguardia dell’integrità della filiera produttiva. Per questo chiedo un suo intervento”.