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“Adesso tutti insieme dobbiamo tornare ad alzare la voce, è necessario rilanciare la vertenza Prato chiedendo sostegno vero per chi perde lavoro ma anche iniziative concrete per le nostre imprese che, sfidando la crisi, voglio continuare a resistere”. Con questa premessa il presidente della Provincia, Lamberto Gestri, ha deciso di tornare a convocare il tavolo di distretto per il prossimo 7 giugno.“L’esercito dei piccoli adesso deve farsi sentire. E’ più che mai necessario fare fronte comune, superando differenze di approccio ai problemi nell’interesse della squadra – prosegue Gestri – per mesi abbiamo pazientemente aspettato risposte che non sono arrivate, adesso dobbiamo decidere tutti insieme cosa fare per riportare l’attenzione sulle nostre imprese e sui nostri lavoratori. E’ necessaria una nuova azione di pressing forte è decisa, da attuare eventualmente in collegamento con altre realtà del paese che vivono le nostre stesse difficoltà. La voce dei piccoli deve essere ascoltata”. Per questo all’incontro del 7 giugno, con sindacati, industriali, artigiani e sindaci sono stati invitati i parlamentari e i consiglieri regionali.Il presidente della Provincia valuta con “forte perplessità” l’incontro dei giorni scorsi con il sottosegretario Viespoli. “E’ evidente che c’è stata una colpevole mancanza di chiarezza da parte del Governo, per mesi si è parlato di misure specifiche per il prolungamento degli ammortizzatori sociali e poi dal cappello del prestigiatore è venuta fuori tutta un’altra cosa – sottolinea Gestri – la vicepresidente Giorgi per senso di responsabilità ha accettato di vedere le carte, anche perché se di interesse dei lavoratori si parla non si può lasciare niente di intentato. Capisco la rabbia dei sindacati e la condivido”.Gestri è preoccupato. “Stiamo entrando in una fase sempre più difficile e complessa. C’è da fronteggiare l’emergenza dei lavoratori che perdono il posto e non lo ritrovano e c’è da trovare il verso di aiutare gli imprenditori che hanno idee e coraggio. Dal settembre dell’anno scorso aspettiamo il riconoscimento dello stato di crisi con l’attivazione di misure specifiche e l’arrivo di risorse. Ancora non abbiamo visto niente”.