Resta solida la presenza delle imprese pratesi alla 95ª edizione di Pitti Filati che si terrà dal 1 al 3 luglio alla Fortezza da Basso a Firenze. Sono 31 le aziende del comparto filati per maglieria del distretto che presenteranno le collezioni autunno-inverno 2026-2027, lo stesso numero registrato nell’edizione del 2024. A queste si affiancano altre realtà del territorio, prevalentemente maglifici, ma anche imprese di settori affini, a testimonianza di una filiera vivace e integrata.
Ancora una volta, rappresentano oltre un terzo degli espositori totali, confermando così la posizione di eccellenza che il distretto tessile toscano continua a detenere nel panorama internazionale. Un risultato che assume ancora più rilievo in un momento delicato per il settore moda, segnato da una contrazione generalizzata.
“Pitti Filati rimane l’appuntamento clou del nostro settore, il massimo appuntamento fieristico per i filati per maglieria – commenta Leonardo Mannelli, presidente di CPF-Consorzio promozione Filati -. La massiccia adesione delle imprese pratesi fa ben comprendere l’alto livello delle nostre produzioni, dato che a Pitti Filati si espone su invito ed esservi ammessi significa far parte di una comunità riconosciuta come d’eccellenza da tutto il mondo della moda internazionale. Del resto le nostre imprese continuano a investire, a crescere, a qualificarsi: siamo un riferimento per aspetti centrali come la creatività e la sostenibilità. Tutto questo viene percepito dai mercati, pur in questo momento che non è certo dei più propizi né per il nostro comparto né per la moda in generale. Un mercato che è diventato sempre più interessante è quello statunitense: i dati sull’export non possono darne conto perché nella maggior parte dei casi la spedizione avviene verso il paese di lavorazione, ma la clientela americana mostra una vivacità significativa. Andiamo in fiera fiduciosi di riuscire a cogliere le migliori occasioni che si presenteranno”.
Secondo gli ultimi dati disponibili del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord, nel primo trimestre del 2025 la produzione dei filati per maglieria ha registrato un calo del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un segnale d’allarme per un comparto altamente specializzato che tuttavia guarda a Pitti Filati come a un’occasione chiave per consolidare i rapporti con la clientela estera, da cui proviene oltre il 50% del valore della produzione.
Nel 2024, i principali mercati di sbocco dei filati pratesi si sono confermati in Europa: Germania, Romania, Francia, Portogallo, Bulgaria e Spagna hanno da sole assorbito più della metà dell’export complessivo del comparto. In molti casi si tratta di paesi in cui avviene la manifattura dei capi, anche se la committenza risiede altrove, segno della centralità della filiera produttiva europea.
Il distretto pratese dei filati per maglieria conta oggi circa 80 imprese, con un totale di 2mila addetti diretti. Il fatturato complessivo del comparto nel 2023, ultimo dato disponibile, ha raggiunto i 670 milioni di euro. Una cifra che, pur in un contesto di rallentamento, continua a raccontare una realtà produttiva fortemente competitiva, capace di affrontare le sfide globali puntando su qualità, innovazione e internazionalizzazione.
“Quello che stiamo vivendo è un momento complicato, condizionato dai problemi internazionali generati dalle tensioni geopolitiche e dalle specifiche criticità nazionali, a cominciare dai costi energetici che rimangono elevati e che minano fortemente la competitività dei nostri prodotti – sottolinea Gabriele Innocenti, coordinatore del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. Ma le nostre aziende continuano a portare avanti con determinazione gli obiettivi che si sono date. Fra queste, ha una particolare rilevanza strategica la qualificazione delle filiere. Ci sono sviluppi molto positivi del progetto finanziato da Confindustria Toscana Nord e direttamente dalle nostre stesse imprese per la diffusione della certificazione autonoma GRS nelle lavorazioni terziste locali del comparto filati per maglieria: sono già sette le aziende di filiera che sono giunte alla certificazione Grs”.
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