111
Riproduzione vietata
Un quadro ancora difficile: questo è ciò che emerge dalla maggior parte delle 140 imprese pratesi del tessile, abbigliamento e maglieria che hanno collaborato con l’Unione ad una indagine congiunturale “rapida” di metà anno.Interrogate su un primo consuntivo del fatturato del primo semestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, quasi un terzo (il 32,9%) dichiara di aver perso più del 20%. Accanto a queste, il 22,9% è stabile o addirittura in crescita; in mezzo, il 44,3% del campione che perde in misura relativamente contenuta. Diffuse perplessità sulle prospettive a breve termine, ma quasi un quarto del campione, il 23,9%, confida che già in autunno possa esserci un recupero parziale del fatturato perso nel 1° semestre. La larga maggioranza (84,3%) ritiene comunque che rispetto ad aprile di quest’anno le ultime settimane non abbiano portato un cambiamento in positivo delle aspettative. Solo uno sparuto 4,5% pensa che la ripresa inizierà con la fine del 2009; il 47,8% confida nel 2010 ed esattamente la stessa percentuale pensa che si debba andare anche oltre quella data per vedere nel distretto una decisa inversione di tendenza.“In effetti c’è ancora, fondatamente, molta preoccupazione, anche se qualche minimo movimento si sta manifestando – commenta Francesco Lucchesi, Presidente della sezione Produttori di filati e del consorzio CPF – . La maglieria è in tendenza, con conseguenze positive per i produttori di filati destinati a questo uso. I mercati esteri, soprattutto, stanno riscoprendo il valore della qualità. Lo abbiamo constatato nel recente Pitti Filati, quando abbiamo rivisto clienti che avevamo perso a beneficio dei prodotti cinesi. In molti si sono resi conto che la massificazione non paga più, soprattutto per la maglieria di alta gamma, e che la qualità, la velocità ed il servizio che siamo in grado di garantire a Prato sono preziosi. Assistiamo quindi a un rinnovato interesse per il prodotto pratese: ma da qui a parlare di ripresa ci corre non poco. Fondamentale che si possa contare ancora su sostegni che aiutino a superare quelli che speriamo siano gli ultimi scogli.”“Per i tessuti il quadro che possiamo dare è forse un po’ più cauto rispetto ai filati – aggiunge Alessandro Benelli, presidente di Pratotrade – Quello che ci dà una certa fiducia è la risposta positiva che hanno avuto le nostre proposte in sede di fiere. ‘Prima’ ha avuto un esito lusinghiero in termini di numero e qualità dei visitatori; ma mi risulta che le aziende pratesi stiano destando interesse anche al di là di questa fiera. Segnali concreti? Al momento non molti, ma va detto che la stagione è all’inizio: il momento della verità sarà l’autunno. Credo che dal punto di vista generale possa essere vissuto positivamente l’impegno con cui i produttori di tessuti stanno rispondendo a questa crisi senza precedenti. Il fatto stesso di aver varato ‘Prima’, andando a rimettere in discussione assetti già consolidati nel panorama fieristico, mi pare una chiara dimostrazione della nostra volontà di lottare senza risparmiarci. Da parte nostra, insomma, la voglia di scommettere ancora sul prodotto pratese c’è”.
Riproduzione vietata