Fallisce la società che gestisce la Superlativa, ma l’attività per ora continua a funzionare. Nell’azienda, al centro delle cronache per le battaglia sindacale portata avanti da Si Cobas, lavorano una sessantina di dipendenti, a maggioranza pakistani, la proprietà invece fa riferimento a un imprenditore cinese che non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
“Abbiamo chiesto – spiega Luca Toscano referente per Prato di Si Cobas – alla consulente del lavoro nominata dalla curatrice fallimentare un incontro per capire quale sarà il destino dei lavoratori. Siamo preoccupati per il recupero dei pregressi non pagati, chiederemo una continuità lavorativa”.
Alla Cgil nelle scorse settimane è arrivata la comunicazione del trasferimento d’azienda a nuova società. “Abbiamo dato la nostra disponibilità ad un incontro – spiega Massimiliano Brezzo segretario della Filctem – ma nonostante i solleciti, ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta”.
La storia degli ultimi tre anni della Tintoria è caratterizzata da un braccio di ferro fra proprietà e Si Cobas che hanno organizzato una serie di picchetti e scioperi, sfociati anche in violenti scontri con la polizia. Ventidue operai della Tintoria sono stati anche multati per aver bloccato il traffico sulla declassata e da qui è stata anche organizzata la manifestazione “La marcia per la libertà”
Quattro anche i controlli delle squadre interforze nei locali di via Inghirami che hanno rilevato la presenza di lavoratori senza contratto e clandestini . Nonostante tutto l’attività dell’azienda è continuata, e ora a fermarla probabilmente un calo di ordini, i lavoratori sono in cassa integrazione.
Fallisce la Superlativa ma l’attività della tintoria non si ferma e i sindacati sbattono contro un muro di gomma
La società che gestisce l'azienda di via Inghirami ha portato i libri in tribunale. Cgil e Sì Cobas (da tempo impegnato in una dura vertenza) non riescono ad avere notizie sulla sorte dei 60 dipendenti
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Alessandra Agrati
Edizioni locali: Prato