Arrivano brutte notizie da Roma per il Distretto tessile e per la tenuta dell’economia pratese. Il governo ha infatti dato parere negativo all’emendamento alla legge di bilancio – in discussione in queste ore – concordato con imprese, sindacati e categorie di Prato durante le varie riunioni del Tavolo di Distretto. Ad annunciarlo è il deputato del Pd Marco Furfaro che rivolge un appello alle parlamentari pratesi di centrodestra La Porta (Fratelli d’Italia) e Mazzetti (Forza Italia). “Erica, Chiara – dice Furfaro, appellando per nome le due colleghe – è il momento di venire in commissione Bilancio e dimostrare che ciò che avete detto ai giornali era vero. Tra poche ore l’emendamento presentato in accordo con il distretto di Prato verrà affossato dalla maggioranza. Faccio appello a venire in commissione a difendere il territorio, come le due parlamentari hanno sostenuto finora in tutte le riunioni”.
Tra le altre cose l’emendamento bocciato dal governo prevedeva il potenziamento della cassa integrazione in deroga per le aziende artigiane, il rifinanziamento del fondo da 10 milioni di euro assegnato al distretto pratese dal governo Draghi e altre misure chieste dalle aziende come le moratorie sugli F24 e sui finanziamenti ma anche crediti d’imposta per il settore moda. Si trattava delle richieste emerse durante le riunioni del Tavolo di Distretto e affidate a tutti i parlamentari pratesi, che si erano impegnati a fare fronte comune a Roma per difenderle. Adesso questa nuova svolta, in attesa del voto che avverrà tra stasera e stanotte.
A Furfaro ha risposto, a stretto giro di posta, la deputata di FdI Chiara La Porta: “Non essendo presente agli incontri che le istituzioni, di cui, vogliamo ricordarglielo, anche Marco Furfaro fa parte – dice – evidentemente il deputato del Pd non ha chiaro che non solo sono stata coerente nel non sostenere l’emendamento sui 10 milioni a Prato, ma tantomeno l’ho presentato; quello che invece rivendico, è l’emendamento, solido, per mettere più soldi su un decreto che, di fatto, parla pratese, quello sul Made in Italy. In occasione del tavolo a Prato, avevo promesso ai presenti, imprese, sindacati e categorie, di battermi in prima persona per trovare le risorse da destinare alla cassa integrazione in deroga. Così è avvenuto, con il decreto d’urgenza 160, le cui prerogative sono state estese ad un’ulteriore platea di settori la settimana scorsa. Impegno mantenuto, con azioni concrete. Lascio volentieri i proclami al deputato Furfaro, forse fatti per non far ricordare oggi la propria assenza”.