Il distretto tessile in ginocchio dopo l'alluvione che ha colpito l'intera provincia la scorsa notte. Sono centinaia le imprese danneggiate, soprattutto nella zona industriale di Oste di Montemurlo, in quella di Usella nel comune di Cantagallo e anche nel pratese, in particolare a Santa Lucia e nella zona sud di Prato, che non possono lavorare. Ma anche chi non ha subito danni, per come è organizzato il distretto, rischia comunque la paralisi.
Una situazione che preoccupa le parti sindacali, le associazioni di categoria e anche il comune di Prato , tanto che l'assessore alle attività produttive Benedetta Squittieri nel pomeriggio ha convocato il tavolo di crisi per monitorare la situazione e soprattutto, si è attivata per cercare di rendere operativa la cassa integrazione continua, una formula già adottata in occasione dell'alluvione in Emilia che di fatto rende più veloce e semplice l'accesso all'ammortizzatore sociale.
Intanto è stato decretato lo stato di calamità regionale e si è in attesa di ottenere quello nazionale, per cui le associazioni di categoria hanno iniziato a monitorare la situazione chiedendo ai propri associati di conteggiare e documentare i danni in modo da poter chiederne il rimborso. “Da questa mattina – ha spiegato Marcello Gozzi direttore di Confindustria Toscana Nord Prato – siamo al lavoro per cercare di fare un censimento dei danni che in realtà si estendono in tutta la provincia . Continua anche il dialogo con i parlamentari al fine di trovare soluzioni veloci anche per il risarcimento dei danni”. E proprio su questo aspetto è fondamentale che prima di cercare di salvare il salvabile tutto venga documentato. “Abbiamo iniziato un primo monitoraggio – spiega Enrica Marini di Confesercenti Prato – e le foto che ci sono arrivate sono impressionanti: attività completamente distrutte, in alcuni caso non è stato neppure possibile riuscire ad arrivare a causa delle tante zone ancora inaccessibili”.
Ciascuna conta i propri danni e fare la stima è difficile: per i ristoranti e i bar oltre alle attrezzature con la mancanza di elettricità è andato perduto anche tutto ciò che era conservato nei frigoriferi, di contro per chi lavora nel tessile, lo scenario più comune è stato quello di pezze, filati completamente intrisi di fango e acqua. Quindi anche in questo caso inutilizzabili. “E' evidente – spiega Tiziano Tempestini direttore di Confcommercio Prato Pistoia – che servano misure urgenti e all’altezza della terribile dinamica che si è venuta a creare. Insieme allo stato d’emergenza, saranno cruciali anche il sostegno finanziario e provvedimenti speciali, come la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori. Negli ultimi anni le nostre imprese hanno mostrato cosa significhi essere resilienti: oggi siamo chiamati ad affrontare un’altra tremenda prova, insieme”.
Sulla stessa lunghezza anche Davide Majone direttore di Confartigianato Prato “La situazione che è emersa è davvero preoccupante, sono in pochi gli imprenditori che non hanno registrato danni. Serve quindi un intervento urgente che mitighi anche il rischio di uno shock che si aggiunge a un periodo già di difficoltà”.
Preoccupazione anche da parte dei sindacati “Serve un intervento massiccio a 360 gradi per dare ossigeno alla produzione e anche ai lavoratori – ha spiegato Marco Bucci segretario Prato Cisl – ma tutto in tempi veloci”.
La richiesta della cassa integrazione diretta si andrebbe a sommare a quella già in atto “Il distretto – ha sottolineato Rodolfo Zanieri della Uil – vive un momento difficile con tempi decisamente lunghi, il disastro ambientale rende la situazione ancora più complicata”.
L'onorevole di Fdi Chiara La Porta, oltre a esprimere vicinanza alle famiglie colpite dall'alluvione annuncia che “il Governo, ha approvato lo stato di emergenza per complessivi 5 milioni di euro per sette provincie della Toscana, tra cui Prato, dimostra che la priorità è rispondere, concretamente e senza perdere tempo prezioso, all'emergenza, permettendo così alla nostra comunità e alle nostre imprese di potersi rialzare nel minor tempo possibile”.
Distretto in ginocchio per l’alluvione: decretato stato di calamità regionale e chiesta la cassa integrazione diretta
L'ammortizzatore sociale, già utilizzato in Emilia Romagna, permetterebbe un iter più veloce e ad ampio raggio. Convocato il tavolo di crisi economica dall'assessore alle attività produttive Squittieri a cui partecipano sindacati e associazioni di categoria. Il Governo stanzia fondi speciali per Prato
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