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Proseguono gli incontri a livello nazionale del Tavolo di Distretto che, a Palazzo Novellucci, ha fatto il punto della situazione con il sindacalista Guglielmo Loy, che nella segretaria generale della Uil si occupa di Sviluppo territoriale, Fondi strutturali e Lavoro. Il confronto è servito ad approfondire i temi portati sulla ribalta nazionale dalla mobilitazione pratese per il distretto, dall’accesso al credito, al sostegno alle imprese, al rilancio complessivo del manifatturiero. Loy ha parlato di una crisi orizzontale e trasversale diffusa un po’ in tutti i settori che rappresenta un fenomeno da fronteggiare con tutti gli strumenti dell’emergenza. Il tema decisivo, secondo il segretario confederale, è “evitare la lacerazione fra imprese e lavoratori, utilizzare quindi gli ammortizzatori sociali in modo efficace e per i tempi necessari e sostenere l’ossatura del distretto, tenendo in piedi la struttura indispensabile a ripartire quando la crisi allenterà la morsa”. Il segretario ha poi definito un fatto importante la mobilitazione unitaria di Prato, per l’attenzione che è riuscita a suscitare, ma anche perché la dimensione territoriale delle azioni è essenziale per fronteggiare la crisi. Anche rispondendo alle sollecitazioni di Provincia e Comune, che chiedevano più attenzione ai tavoli nazionali sulla territorializzazione degli interventi, il segretario ha infatti sottolineato che più della metà delle possibilità di rispondere alla crisi è affidata ai territori, compresi i distretti, e al ruolo strategico delle Regioni, che possono agire sulla quantità delle risorse disponibili e sull’efficienza e rapidità della spesa. Nel corso del confronto la Uil pratese ha sottolineato che il prolungamento della cassa integrazione è indispensabile per fronteggiare le prime scadenze annuali, che già a luglio-settembre lasceranno scoperte alcune aziende e i loro dipendenti. Confartigianato e Cna hanno invece acceso i riflettori sulle difficoltà delle aziende colpite prima dalla crisi strutturale e poi da quella finanziaria, dall’Unione è arrivato l’allarme su banche e assicurazioni, la cui sempre minore disponibilità rappresenta un ulteriore ostacolo per la sopravvivenza delle aziende.
