Anche il laboratorio Wem Park del Pin, ha contribuito alla realizzazione della ricerca “Indagine esplorativa del livello di penetrazione delle tecnologie web nelle imprese manifatturiere toscane”. Non solo ricercatori pratesi ma anche un campione di 40 aziende tessili, pari al 10% del panel (421 le imprese toscane intervistate) che hanno contribuito a scattare una fotografia sul livello di digitalizzazione delle aziende toscane.
La ricerca è stata condotta durante i mesi del lockdown primaverile selezionando le imprese sulla base della localizzazione e sul settore produttivo. Sei i diversi profili aziendali che sono stati identificati sulla base della temporalità di adozione dei principali canali digitali e sul grado di consapevolezza strategica con le quali questi vengono gestiti. La maggior parte degli imprenditori non solo ha investito “distrattamente” in asset e in cultura digitale poche risorse, ma esprime, con convinzione, anche la una scarsa propensione a farlo in un prossimo futuro, nonostante il presente dell'economia domestica, europea e internazionale si connoti sempre più come multicanale.
“Questi dati – commenta Daniela Toccafondi, presidente del PIN – dimostrano la necessità di un adeguamento culturale del sistema toscano delle imprese ai nuovi modelli, permeati di digitalizzazione nell’avanzamento produzione e nel marketing. Il Pin offre corsi di formazione specifici su questo, grazie all’impegno del Laboratorio Wem Park diretto Silvia Ranfagni e da Danio Berti. Nei prossimi mesi, inoltre, partiranno nuovi corsi pensati per la valorizzazione digitale del nostro sapere fare e del nostro patrimonio artistico e culturale”.
I risultati della ricerca
La maggior parte delle imprese opera in ambito B2B e realizza almeno il 50% del proprio fatturato sui mercati locali o nazionali e il 97% degli intervistati utilizza un sito web e il 70% possiede un profilo dell'azienda su almeno un social network, ma solo il 25% utilizza l’e-commerce.
Tra quanti hanno aperto una pagina aziendale su un social media il 30% lo gestisce direttamente il titolare o il direttore dell'impresa, il 17% l'ufficio marketing, il 22% l'ufficio commerciale, il 23% lo affida a una agenzia di comunicazione esterna e un 2% lo lascia allo stagista/apprendista.
Il social più usato è largamente Facebook, seguito da Instagram, Linkedin, Youtube e Twitter.
Sui 288 rispondenti 231 dichiarano che l'utilizzo del social media serve per comunicazione prodotto e lead generation, 144 per relazioni prevendita con il cliente come informazioni, prenotazioni, supporto all'acquisto, 103 per campagne di pubblicità a pagamento, 93 per relazioni post vendita e solo 66 per vendita diretta.
Ancora abbastanza utilizzata la Direct email marketing (25%) e la newsletter (29%) nonostante sembrino strumenti primordiali dall'avvento di internet. In ultima analisi si riscontra una bassa cultura digitale e bassa propensione all'investimento in asset digitali, con difficoltà nel valutare la dimensione digitale come strategica d'impresa, integrata a quella online.
“La pandemia – sottolinea l’assessore alle infrastrutture digitali della regione Toscana Stefano Ciuoffo – ha accelerato processi che stavano avvenendo a macchia di leopardo e il digital divide acuisce questo gap tra fasce di popolazione e imprese molto avanzate e interi territori o interi comparti produttivi che non hanno o non sono nelle condizioni di sfruttare le opportunità della comunicazione digitale, pervasiva e personalizzata”.
Intanto i dati pubblicati dall’Irpet sulla produzione delle industrie toscane, evidenziano, ancora una volta il primato negativo del distretto tessile: la produzione industriale ha segnato – 17,8 % rispetto al settembre 2019, dato che scende a 25,5% se si comparano i primi nove mesi.
Digitalizzazione delle imprese toscane, i risultati di una ricerca condotta dal Pin
Nel panel anche 40 aziende pratesi, in generale le imprese toscane investono poco nelle tecnologie. Intanto, secondo i dati Irpet, la produzione manifatturiera pratese a settembre è calata del - 17,8 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
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